L’ abilità nel gestire sui mercati finanziari i premi versati dai sottoscrittori non è l’ unico parametro da considerare per valutare la bontà di una polizza vita, già sottoscritta o da sottoscrivere. E’ indispensabile conoscere anche i caricamenti, cioè le commissioni trattenute dalle compagnie per coprire le proprie spese di distribuzione. Il motivo è semplice: le commissioni vanno a diminuire l’ entità del capitale che viene messo a fruttare. Se i caricamenti sono del 10% e l’ assicurato versa 1.000 euro, la compagnia investirà solo 900 euro e non 1.000. La prestazione finale (capitale o rendita) non potrà che risentirne. L’ importanza di essere informati su questo fattore la si può ricavare dando un’ occhiata alle due tabelle pubblicate a fianco che consentono di calcolare il rendimento effettivo annuo di una polizza vita, al netto di caricamenti. L’ elaborazione riguarda una polizza vita di capitale a premio annuo con durata 10 o 15 anni: è il contratto che prevede alla scadenza la liquidazione di un capitale o di una rendita vitalizia in alternativa. In caso di morte dell’ assicurato prima del termine, viene riconosciuta ai beneficiari una somma pari ai premi versati, rivalutati. Il rendimento effettivo annuo si ottiene incrociando la colonna dei caricamenti della polizza, quella parte cioè del premio che non viene investito, con la colonna del tasso di rivalutazione (cioè il rendimento netto riconosciuto agli assicurati). Così ad esempio in una polizza vita a premio annuo di durata 10 anni, se il rendimento netto è stato del 5%, e le commissioni (caricamenti) sono pari al 10%, il rendimento effettivo scende al 3,12% annuo. La performance sale al 4,09% se la polizza ha caricamenti del 5%. Stipulare contratti con bassi caricamenti medi è quindi fondamentale, in considerazione della riduzione dei tassi di interesse e delle performance dei fondi assicurativi. Vediamo ad esempio il rendimento effettivo di due polizze con durata 15 anni. La prima con tasso di rivalutazione del 6% e caricamenti del 15%, la seconda con rivalutazione del 5% e caricamento del 7%. Come si può vedere il cliente della prima polizza beneficerà di una performance netta del 4,08%, il secondo dell’ 4,14%. Oltre mezzo punto in più pur con un tasso di rivalutazione più basso dell’ 1% l’ anno. Paolo Golinucci
Golinucci Paolo
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(17 marzo 2003) – Corriere Economia