Al tempo del coronavirus , la sfida per il settore assicurativo è aiutare le imprese a non sottovalutare i rischi: sia che si tratti di tutelarsi rispetto a catastrofi naturali, hackeraggi o nuove pandemie. Una necessità ben inquadrata dall’ultima indagine Cerved per Aiba (associazione italiana broker di assicurazione ) che pone l’accento sull’aumento dei rischi per mancata assicurazione dell’impresa. I dati sono uno strumento utile per capire come le aziende Italiane stiano affrontando la crisi economica post Covid-19: un’azienda su sei considera a rischio la propria sopravvivenza ed il 67% delle imprese nei prossimi 2 anni metterà in atto cambiamenti importanti nell’organizzazione aziendale, il 57% nella gestione del personale, il 52% nelle tecnologie ( vedi tabella).
I timori
A preoccupare «il IPaese che produce» è soprattutto la ridotta liquidità che potrebbe tradursi in un calo degli investimenti sulle polizze assicurative. Con danni per l’intero settore delle polizze che nel 2018 valeva 145 miliardi di euro, di cui 16 miliardi realizzati dai broker. «Se da un parte, con la crisi le aziende sono state messe di fronte alla loro vulnerabilità – dice Luca Franzi, presidente di Aiba -, dall’altra la mancanza di risorse potrebbero indurle a ridurre la spesa assicurativa. Paradossale in un momento di grande fragiliità per tutto il sistema».
I rischi di mancata assicurazione, secondo l’analisi, interessano soprattutto le micro-imprese e quelle realtà attive nei settori maggiormente colpiti dal lockdown: turismo, automotive, ristorazione e costruzioni.
La preoccupazione dell’associazione e’ che proprio nel momento del bisogno le aziende rinuncino a tutelarsi. «C’è un tema di cultura assicurativa mancante – sottolinea Franzi -. In Italia rispetto ad altri Paesi europei siamo sottoassicurati del 50%: la copertura assicurativa non è vista come strategica dall’imprenditore ». I contratti
Storicamente, poi, gli imprenditori preferiscono assicurare i beni tangibili: dai macchinari alla fabbrica.
Si spiega così la scarsa popolarità delle polizze per i danni indiretti, una garanzia sul mancato fatturato per il blocco dell’attività che in pochissimi sottoscrivono.
«Il problema è anche la poca chiarezza delle polizze – dice Franzi ».
In questo contesto, secondo il presidente di Aiba, diventa centrale la consulenza del broker che, potendo operare con qualsiasi compagnia assicurativa, deve guidare l’impresa verso soluzioni il più possibile su misura. Ora che le aziende sono portate a investire sul digitale, ad esempio, acquistano sempre più importanza le polizze legate alla cybersecurity o all’impresa 4.0.
tratto da: Diana Cavalcoli – PER NON SCOTTARSI PROTEZIONE ALTA – L’Economia del Corriere della Sera