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Sanità, i vantaggi delle mutue

La sanità continua a essere un osservato speciale del bilancio pubblico. E così gli italiani cominciano a interrogarsi, con sempre maggiore insistenza, se non sia il caso di affiancare alla copertura del Servizio nazionale un prodotto aggiuntivo. Il pianeta della sanità integrativa conta circa 8 milioni di utenti, suddivisi tra assicurati con polizze malattia o associati a mutue. Simili le prestazioni previste: si va dal rimborso delle spese mediche per ricovero ospedaliero, per accertamenti diagnostici o dei ticket, alla corresponsione di una diaria in caso di ricovero. Differenti i soggetti erogatori. Da una parte le compagnie assicurative, dall’ altra le società di mutuo soccorso. Delle prime si conosce quasi tutto, mentre le seconde rappresentano una realtà poco conosciuta, ma che si sta via via consolidando. “La mutualità ha ormai più di cento anni di storia – spiega Marta Nicolini, presidente della Fimiv, Federazione mutue integrative volontarie -. Sorti agli albori dello Stato unitario, regolati dalla legge 15 aprile 1886 n. 3818, questi organismi incarnano un principio di solidarietà e mutuo soccorso”. Le mutue presentano, infatti, caratteristiche particolari: l’ assistito è un socio; la mutua non può esercitare la facoltà di recesso nei suoi confronti (cioè non lo può abbandonare quando le richieste di assistenza si fanno sempre pi— frequenti o in caso di forti spese); pur prevedendo un limite di età all’ ingresso, i soci possono rimanere iscritti per tutta la vita; i contributi versati dai membri confluiscono in un fondo dal quale vengono prelevate le risorse necessarie ad assicurare le prestazioni sanitarie integrative. Le mutue sono organizzazioni no-profit, collegate a sindacati o ad associazioni di mutuo soccorso. Nella tabella, qui a fianco, sono riportati i programmi assistenziali previsti da alcuni di questi organismi. Trattandosi di assistenza integrativa, le prestazioni sono concentrate sui casi di particolare rilevanza economica per gli associati come gravi interventi chirurgici, spese di degenza e, in alcune situazioni, anche le spese per accertamenti diagnostici. Per contenere i costi, sia di iscrizione sia delle prestazioni erogate, può essere previsto un limite di spesa riportato in apposito tariffario. I contributi annui non sono particolarmente elevati: si va dai 100 ai 500 euro l’ anno per persona. Le somme versate alle società di mutuo soccorso – a differenza dei premi per polizze malattia – sono un onere detraibile. I soci, quindi, possono sottrarre dall’ Irpef il 19% dei contributi pagati entro un tetto di 1.291,14 euro l’ anno. Paolo Golinucci

Golinucci Paolo

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(23 settembre 2002) – Corriere Economia

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