La caccia ai rimborsi Rc auto è cominciata: si stima che già 220 mila italiani siano scesi in pista. E, se tutti gli assicurati dovessero prendere carta e penna per adire le vie legali, le richieste danni potrebbero superare i 6 miliardi di euro, pari al 60% dei premi incassati in un anno dalle 17 compagnie sanzionate nel 2000 dall’ Antitrust. Un dato stratosferico. Secondo le associazioni dei consumatori diverse centinaia di ricorsi sono già stati vinti, con restituzione in media agli automobilisti di 516 euro per i premi ingiustamente pagati nel periodo 1995-2000. Ma vediamo come chiedere il rimborso. LA STORIA – I consumatori potenzialmente coinvolti sono 18 milioni, pari agli assicurati Rc auto delle compagnie multate dall’ Antitrust per aver creato un’ intesa che limitava la concorrenza ed il libero mercato. Questo sistema, secondo l’ Authority, ha inciso sulle scelte di prezzo a danno dei consumatori, provocando una maggiorazione dei premi attorno al 20% annuo. Dall’ indagine l’ Antitrust ha appurato che nel periodo giugno 1994-gennaio 2000 l’ aumento medio dei premi è stato del 96,55%. La condanna è stata confermata dal Tar del Lazio e dal Consiglio di Stato. LA RICHIESTA – Per prima cosa, quindi, occorre verificare se la propria compagnia negli anni 1995-2000 era una delle seguenti: Allianz Subalpina, Assitalia, Axa, Azuritalia, Fondiaria, Gan, Generali, Helvetia, Lloyd Adriatico, Milano, Ras, Reale Mutua, Sai, Toro, Unipol, Winterthur e Zurigo. Se la risposta è affermativa, vanno trovate le quietanze di pagamento del premio Rca dal 1995 al 2000 compreso. La somma da chiedere come rimborso è pari al 20% del totale pagato, in linea con gli aumenti riscontrati dall’ Antitrust. Tutti gli assicurati hanno convenienza a intentare la causa contro la compagnia «multata», ma è bene ricordare che per ottenere il rimborso richiesto la tariffa deve essere raddoppiata dal 1995 al 2000. Considerando che, per effetto del bonus malus, l’ automobilista virtuoso (cioè senza incidenti a carico) beneficia di uno sconto del 6% l’ anno, è sufficiente che la polizza sia aumentata del 70% per intentare ricorso. Ad esempio un automobilista che pagava 600.000 lire di premio nel 1995, nel 2000 ne ha dovuti sborsare 1.032.000 con un aumento del 72%. Il totale sborsato nel periodo è di 4.761.131 lire. Il 20% è pari a 952.226 lire, cui vanno sommati gli interessi legali e la rivalutazione monetaria: la cifra finale diventa così di 665,32 euro (1.288.238 lire). LA LETTERA – Con la prima lettera (fac-simili si trovano nei siti Internet delle associazioni di consumatori) da inviare alla direzione dell’ assicurazione si chiede il rimborso della cifra precedentemente calcolata. Se non arriva una risposta entro 15 giorni si deposita l’ atto di citazione presso il giudice di pace, allegando tutta la documentazione dei premi pagati. Se il rimborso non supera 516 euro (il 90% degli importi dei ricorsi secondo l’ Adusbef) non ci sono spese: se l’ assicurato vince la causa, la compagnia deve pagare subito, senza poter fare appello, perché la sentenza emessa è «secondo equità». Se il rimborso va da 516 a 2.592,28 euro (oltre è competente il Tribunale) bisogna farsi assistere da un legale, la compagnia può fare ricorso in caso di sentenza sfavorevole e i tempi si allungano. I CONSUMATORI – Le richieste sono decine di migliaia, solo l’ Adusbef ne ha raccolte 46.000 e potrebbero diventare 100.000. «I ricorsi vinti dai consumatori sono già centinaia – dice Elio Lannutti, presidente Adusbef – e per quanto ci riguarda, finora non ne abbiamo perso nessuno». L’ Ania (Associazione nazionale imprese di assicurazione) ribatte che è importante non ingenerare facili aspettative nei consumatori: il diritto al rimborso non è automatico e deve essere provato caso per caso. A fronte delle 700 cause vinte dai consumatori 400 ricorsi sono finiti a favore delle compagnie. Paolo Golinucci Il calcolo da fare Ecco come calcolare l’ importo del rimborso pari al 20% dei premi Rca pagati all’ assicurazione. Verificate che la compagnia sia tra le 17 multate dall’ Antitrust (l’ elenco è riportato nell’ articolo a fianco). Recuperare le ricevute: per documentare i costi della polizza auto si devono rintracciare le quietanze di pagamento degli anni 1995-96-97-98-99 e 2000. Se non le avete conservate, potete richiedere un documento riepilogativo al vostro agente o alla compagnia di assicurazione. Il rimborso del 20% riguarda la somma dei premi Rca pagati nel periodo dal 1995 al 2000 compreso. Verificate però che l’ aumento applicato sia almeno del 70%. Infine, aggiungete alla somma gli interessi legali e il tasso d’ inflazione dal 1995 a oggi (per il calcolo si veda la tabella qui sopra).
Golinucci Paolo
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(27 gennaio 2003) – Corriere Economia