ASSICURAZIONI Una legge giusta ma con qualche limite nella difesa dagli infortuni domestici Quella polizza è troppo stretta La copertura Inail per le casalinghe protegge poco e così le compagnie scendono in campo Una tassa aggiuntiva o una vera copertura assicurativa contro gli infortuni domestici? È legittimo porsi la domanda dopo l’ entrata in vigore della legge che introduce l’ assicurazione obbligatoria presso l’ Inail per le casalinghe (mancano ancora i decreti attuativi). Intendiamoci: il provvedimento costituisce un importante passo in avanti per la tutela del lavoro svolto tra le mura di casa e ci pone una volta tanto all’ avanguardia in Europa. Ma per garantirsi un’ adeguata copertura sarà necessario, in molti casi, integrare la copertura pubblica con una privata. E non a caso già alcune assicurazioni si sono mosse proponendo prodotti ad hoc. Gli interessati. La copertura assicurativa sarà obbligatoria per tutti coloro, anche gli uomini quindi, che hanno un’ età compresa tra 18 e 65 anni e si dedicano a tempo pieno e a titolo gratuito alla cura della casa. Quanto si spende. Il premio da pagare all’ Inail (così tecnicamente si definisce il contributo) è contenuto: 25 mila lire l’ anno. Per i meno abbienti – reddito inferiore a 9 milioni l’ anno, nucleo familiare con meno di 18 – la copertura sarà gratuita (il premio è a carico dello Stato). Trattandosi di un contributo obbligatorio, la somma versata sarà deducibile ai fini fiscali. La rendita. In caso di infortunio casalingo si avrà diritto a una rendita pagata dall’ Inail. L’ indennizzo scatta solo se l’ incidente domestico provoca un’ inabilità permanente almeno pari al 33%. L’ assegno mensile, esente da imposte, oscilla tra le 331 mila lire al mese, per una invalidità del 33%, e un milione e 810 mila lire col 100%. Punti deboli. Non viene coperto il rischio di morte, e sì che in queste sfortunate circostanze il danno subìto dalla famiglia, e non solo a livello economico, è enorme. Il paracadute non si apre nemmeno per gli infortuni al di fuori dell’ ambito domestico, anche se si verificano nell’ espletamento delle comuni attività che una casalinga può svolgere (far la spesa, accompagnare i figli, sbrigare una pratica). Con il fai da te. Per ovviare a queste mancanze non resta che ricorrere a un’ assicurazione privata. Con circa 150.000 lire l’ anno – 5/6 volte quanto pretende l’ Inps – una casalinga riceve dalle assicurazioni private prestazioni più ampie: la copertura per invalidità anche inferiori al 33%, per infortuni subiti 24 ore al giorno compresi quelli fuori dalle mura domestiche, il riconoscimento di un capitale agli eredi in caso di morte. Con un piccolo premio aggiuntivo si può avere anche una diaria in caso di ricovero o immobilità per gesso e il rimborso delle spese sanitarie. Il meccanismo di funzionamento è però leggermente diverso. In caso di incidente non si ottiene una rendita ma un’ indennità una tantum proporzionale alla somma assicurata. Ad esempio con un capitale di 100 milioni e un’ invalidità permanente del 12% (rottura legamenti ginocchio) l’ indennizzo è di circa 7 milioni. In caso di decesso agli eredi spetterebbe un capitale di 50 milioni. Paolo Golinucci
Golinucci Paolo
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(4 settembre 2000) – Corriere Economia