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POLIZZA VITA 1996, QUANTO RENDE DAVVERO

E’ il dato piu’ sbandierato dalle compagnie. Ma anche gli assicurati attendono con curiosita’ la pubblicazione dei rendimenti delle polizze vita per verificare nel modo piu’ semplice la convenienza della scelta fatta. Diciamo subito che il 1996 ha regalato sicuramente buone soddisfazioni a chi ha investito in previdenza integrativa. Il rendimento medio netto e’ stato del 9,2 % , rispetto a un tasso d’inflazione del 3,9 % . In termini reali la performance e’ stata, quindi, del 5,3 % . Nel ’96 i soldi degli assicurati hanno fruttato meglio che nel ’95, quando la performance media netta era stata del 9,3 % , a fronte di un’inflazione del 5,5 % . La media del ’96 (9,2 % ) rappresenta la sintesi di oscillazioni molto ampie: si va da un massimo del 13,1 % del fondo Credinv di Commercial Union Vita, al 6,5 % dell’ultimo in classifica. Purtroppo, pero’, il ribasso dei tassi di interesse rendera’ piu’ difficile ottenere, gia’ dal ’97, rendimenti a due cifre. I FATTORI DA CONSIDERARE Gli assicuratori sottolineano che il rendimento e’ soltanto uno degli aspetti da considerare quando si parla di polizze vita, perche’ sono prodotti che servono a soddisfare un’esigenza previdenziale. E ricordano che le performance devono essere esaminate in un arco di tempo ampio, non in un anno. Poi bisogna valutare il peso dei caricamenti, cioe’ i costi. Senza contare, infine, che anche per le polizze come per tutti gli investimenti non c’e’ alcuna garanzia che si ripetano i risultati ottenuti nel passato. In ogni caso le performance annuali rappresentano un parametro importante per valutare la compagnia: anche perche’ (lo dimostrano le classifiche), le posizioni in graduatoria non si discostano molto da un anno all’altro. CorriereSoldi ha preso in esame i rendimenti offerti da quasi 150 gestioni separate (i fondi in cui confluiscono i premi degli assicurati) collegate alle polizze rivalutabili individuali, le piu’ diffuse (vedi tabella a fianco e a pagina 13). QUALCOSA STA CAMBIANDO L’anno scorso gli italiani hanno speso per la previdenza individuale 25.500 miliardi. Questi soldi sono stati investiti in gran parte in titoli di Stato (soprattutto Cct), seguiti da obbligazioni italiane e, in misura piu’ bassa, da quelle estere. Esigua la fetta destinata alle azioni: fra le poche eccezioni Valore attivo di Ina o Vis di Zurigo, che hanno una quota molto piu’ ampia del patrimonio investita in piazza Affari e nelle Borse europee. Un cocktail abbastanza tradizionale, insomma, che pero’ nei prossimi mesi da solo non bastera’ a garantire rendimenti paragonabili a quelli del passato: ecco perche’ i gestori stanno modificando le scelte di investimento. “Qualcuno sta cominciando timidamente a fare operazioni sui derivati – spiega Biagio Massi, responsabile area previdenza di Reale Mutua -. Mentre un po’ tutti aumentano la quota destinata ai titoli a reddito fisso, soprattutto Btp. Ma oggi le compagnie stanno investendo a tassi del 6 – 7 % e quindi anche gli assicurati devono mettere in preventivo una flessione graduale dei rendimenti”. Per il ’97, avverte Massi, sara’ gia’ un buon risultato offrire una performance lorda del 9 % . E il netto non potra’ superare il 7,2 % , ipotizzando un’aliquota minima di retrocessione (la percentuale di rendimento che viene riconosciuta al sottoscrittore) pari all’80 % . E con l’inflazione al 2,2 % , il vantaggio delle polizze sul costo della vita diminuira’. Piu’ ottimista Franco Catinelli, direttore della linea vita della Zurigo: “I rendimenti scenderanno. Ma la composizione del portafoglio delle gestioni separate permette di ammorbidire il calo dei tassi: per parte nostra credo che anche quest’anno otterremo rendimenti lordi superiori al 10 % “. —————————————————————– Corriere Soldi. La graduatoria Nella tabella sono indicati i rendimenti ottenuti dai principali fondi assicurativi. Rendimento lordo: e’ quello ottenuto dai gestori investendo sui mercati finanziari i premi versati dai sottoscrittori. Il dato evidenzia l’abilita’ nel far fruttare i risparmi raccolti. Rendimento netto: e’ quello effettivamente riconosciuto agli assicurati. Si ottiene applicando al rendimento lordo l’aliquota di retrocessione minima prevista. Il dato ’93 – 96 si riferisce alla media dei rendimenti lordi ottenuti nel quadriennio. Non sono state considerate le polizze collettive.

Bagnoli Roberto, Conti Cristina, Golinucci Paolo

Pagina 10
(15 aprile 1997) – Corriere della Sera

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