Assicurarsi un futuro a costi ragionevoli. Padri al culmine della carriera e figli sulla soglia del lavoro hanno in comune una certezza in meno (quella della pensione di Stato) e una sfida in piu’ : costruirsi una rendita di scorta. Certo la prospettiva dei trentenni, gia’ condannati ad avere un assegno pubblico dimezzato, e’ piu’ buia di quella di chi ha gia’ superato i quaranta o i cinquanta, e si trova alle spalle qualche decennio di diritti previdenziali acquisiti. Ma un paracadute in piu’ serve a tutti. Quello dei neoassunti dovra’ essere molto ampio. Per chi invece e’ avanti con gli anni, serve un modello aerodinamico, in grado di aprirsi il piu’ velocemente possibile, visto che l’ atterraggio e’ vicino. In attesa della partenza dei fondi pensione, che allarghera’ molto le offerte in campo previdenziale e aprira’ nuove vie per l’ utilizzo della buonuscita, le stoffe a disposizione per farsi il paracadute sono fatte di polizze vita e investimenti personali. Il “fai da te” piu’ sicuro e remunerativo, per chi non desidera impegnarsi in un contratto assicurativo, e’ probabilmente il piano di accumulo in un Fondo comune. Nei profili tracciati in queste due pagine Corriere Soldi ha cercato di tagliare su misura una soluzione assicurativa . la preferita dagli italiani, anche se il taglio alle detrazioni nel 740 (al massimo 550.000 lire contro le 675 precedenti) la rende meno allettante . per tutte le eta’ . Con premi personalizzati per raggiungere alla soglia della pensione (60 anni per le donne e 65 per gli uomini) l’ obiettivo di una rendita aggiuntiva uguale per tutti: un milione al mese, vita natural durante. Le cifre indicate nelle tabelle sono attualizzate. E questo significa che, alla scadenza, l’ assicurato incassera’ una somma diversa, molto piu’ alta per effetto dell’ inflazione (calcolata intorno al 4,33%), ma con un potere di acquisto equivalente a quello di 12 milioni di oggi. Le quote che man mano costruiranno la rendita sono rivalutabili, con un tasso annuo dell’ 8,5 per cento. Anche i premi salgono, di anno in anno, per tenere il passo con il costo della vita. Mentre le spese sono calcolate in misura pari al 9 per cento. E la nostra ipotesi prevede una crescita costante pure per la rendita finale (il famoso milione), che continuera’ a rivalutarsi dopo la fine del contratto, quando l’ assicurato avra’ iniziato a incassarla. ————————- PUBBLICATO —————————— PER CHI LAVORA DA POCO IN ATTESA DEI FONDI INTEGRATIVI TITOLO: Meglio costruirsi tre paracadute – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – Lavorano da meno di 15 anni. Hanno fra i 25 e i 40 anni e fino a ieri potevano permettersi di ignorare, o di rinviare a piu’ tardi, il problema della pensione e di come integrarla. Oggi non e’ piu’ cosi’ . Anzi, e’ proprio per loro che i tagli della copertura statale si annunciano piu’ seri. SUPER PREVIDENTI. Certo, per ora, i giovani che vogliano investire in una pensione di scorta devono accontentarsi di un’ assicurazione sulla vita. La formula piu’ adatta e’ senz’ altro una polizza di rendita rivalutabile: dal giorno della scadenza, e vita natural durante, offre un assegno, che puo’ essere incassato con la cadenza che si preferisce. Con un esborso impegnativo fin d’ ora (vedi tabelle). Per avere un assegno di un milione al mese a partire dal momento in cui andra’ in pensione, un ragazzo di 25 anni deve versare oggi circa 1,4 milioni all’ anno; piu’ salato il conto per una ragazza della stessa eta’ , 2,5 milioni l’ anno. I motivi del differente trattamento sono due: le donne vivono di piu’ e quindi le compagnie devono impegnarsi a pagare le rendite per un periodo piu’ lungo. In secondo luogo la previsione e’ fatta per il momento della pensione e cioe’ 65 anni per gli uomini e 60 per le donne. La ragazza, quindi, ha cinque anni in meno per costruirsi la pensione. NON GARANTITI. Il consiglio di pensarci subito vale in modo particolare per chi ha una attivita’ professionale “anomala”. Diverse categorie non sono iscritte all’ Inps e non hanno neppure una cassa autonoma: periti industriali, odontoiatri, psicologi, biologi, senza contare tutti coloro che lavorano con contratti vari di collaborazione. L’ unica strada e’ il “fai da te”. E con un bel salasso. In questo caso non puo’ bastare un milione al mese: la rendita da programmare va moltiplicata per due o per quattro. Tutto potra’ cambiare quando i Fondi pensione prenderanno il volo. I lavoratori dipendenti . che avranno Casse comuni alimentate dai loro contributi, da quelli del datore di lavoro e, quasi sicuramente, dalla liquidazione . potrebbero domandarsi se vale davvero la pena impegnarsi adesso. La risposta e’ che la prudenza non e’ mai troppa. Per chi ha qualche soldo da parte conviene comunque assicurarsi il piu’ possibile. Arrivare alla pensione con tre ombrelli aperti (assegno statale, polizza e Fondo integrativo) e’ una prospettiva tutt’ altro che spiacevole. ATTENDISTI. Chi ha meno di 35 anni e nessun gruzzolo da investire non deve angosciarsi. Puo’ pensare piu’ in la’ al suo piano previdenziale, sfruttando le novita’ dei Fondi pensione e i costi piu’ bassi che caratterizzeranno le polizze del futuro. ————————- PUBBLICATO —————————— VICINI AL TRAGUARDO INVESTIMENTI A 5 ANNI TITOLO: Solo contratti sprint – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – Sono i piu’ vicini al meritato riposo. Ma anche per loro, che pure salveranno qualche aspettativa di rendita pubblica in piu’ dei giovani, ci sara’ uno scotto previdenziale da pagare. Quindi l’ idea di una copertura aggiuntiva non e’ affatto sbagliata. RENDITE MATURE. Se l’ eta’ del pensionamento e’ 65 anni, un uomo e’ in tempo a pensarci fino ai 55. Mentre per una donna e’ consigliabile provvedere fra i 45 e i 50, per avere davanti almeno dieci anni. Le differenze di costo sono sempre notevoli. A 50 anni una signora per avere la solita rendita di 12 milioni l’ anno al momento della pensione, deve pagare un premio di circa 15,5 milioni l’ anno, mentre a un uomo di 55 bastano circa 11 milioni (vedi tabella). Qualcuno potrebbe poi optare per una polizza mista, che copra cioe’ il caso di morte. Ma una scelta del genere va valutata bene: i figli sono piu’ grandi e un ombrello di questo genere e’ tanto piu’ costoso quanto piu’ l’ assicurato e’ avanti con gli anni. IN BANCA. Gli esempi della tabella si riferiscono a contratti che hanno durata non inferiore ai dieci anni. Ma il mercato assicurativo oggi offre prodotti che richiedono al minimo solo cinque anni di investimenti. Un esempio? Le polizze offerte dalle banche. Nella maggior parte dei casi si tratta di contratti di capitalizzazione, senza copertura quindi per il caso di morte: alla scadenza l’ assicurato riceve un capitale, che puo’ essere trasformato in rendita vitalizia. Queste polizze bancarie, poi, hanno costi esplicitamente dichiarati e abbastanza contenuti: 5 10 per cento contro una media di mercato intorno al 15 20%. SE POTESSI AVERE UN MILIONE AL MESE Eta’ Premio annuo lordo rivalutabileSpesa complessiva uominidonneuominidonne 50 anni 6.641.00015.522.00099.615.000155.220.000 51 anni 7.269.00017.610.000101.766.000158.490.000 52 anni 7.997.00020.225.000103.961.000161.800.000 53 anni 8.849.00023.594.000106.188.000165.158.000 54 anni 9.859.00028.094.000108.449.000168.564.000 55 anni 11.075.00034.405.000110.750.000172.025.000 56 anni 12.564.00043.882.000113.076.000175.528.000 57 anni 14.430.00059.694.000115.440.00179.082.000 58 anni 16.834.00091.342.000117.838.000182.684.000 59 anni 20.044.000. 120.264.000. ————————- PUBBLICATO —————————— A META’ DEL GUADO MAGGIORI SACRIFICI TITOLO: Pensare anche ai figli – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – Sono a meta’ del guado: non certo vicini alla pensione, ma nemmeno cosi’ lontani. Per uomini e donne fra i 40 e i 50 anni, l’ impegno da sostenere per garantirsi una rendita integrativa di buon livello e’ tutt’ altro che indifferente. Un uomo di 41 anni, per esempio, se vuole per il futuro la solita rendita di un milione al mese dal momento della pensione in poi, deve sacrificare 3,4 milioni per 24 anni. Con una spesa complessiva (espressa in lire attuali) di circa 82 milioni. Decisamente piu’ pesante il sacrificio per le signore, con 6,7 milioni all’ anno. E il fatto che l’ esborso sia concentrato in 19 anni non mitiga il conto finale: 128 milioni di lire odierne. Quelle di cui abbiamo parlato finora sono tutte polizze senza copertura morte. Cioe’ contratti con un semplice meccanismo di controassicurazione: se si muore prima della scadenza, l’ unico obbligo della compagnia e’ restituire agli eredi i premi versati fino a quel momento, aggiungendo la percentuale di rivalutazione dopo aver tolto tasse e spese. Per i quarantenni con famiglia, pero’ , puo’ anche essere interessante una polizza “mista”. Ovvero un contratto che abbina la rendita a un paracadute per il caso di morte: cioe’ a un capitale (esentasse) che viene dato agli eredi. Quella della “mista” e’ una strada piu’ sicura per chi pensa al futuro dei ragazzi. Certo la rendita personale offerta da questi prodotti e’ ovviamente piu’ modesta di quella garantita da una polizza con controassicurazione. Altre soluzioni praticabili per i padri di famiglia sono le “temporanee” per il caso di morte, che garantiscono un capitale agli eredi soltanto nel caso in cui l’ assicurato muoia entro una data prestabilita. Se invece il problema e’ un mutuo, la polizza temporanea puo’ offrire un capitale decrescente: la somma da liquidare agli eredi diminuisce di pari passo con la restituzione del prestito. ————————- PUBBLICATO —————————— TITOLO: Quando l’ assegno arriva subito – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – Un’ idea per investire la liquidazione puo’ essere quella della polizza a rendita immediata. Una sorta di pensione “istantanea” che si ottiene subito, dopo aver versato in un’ unica rata un premio consistente. Con 100 milioni un sessantunenne otterra’ dopo un anno una rendita annua di 7,8 milioni, contro i 6,7 di una donna della stessa eta’ . ————————- PUBBLICATO —————————— S.O.S. PREVIDENZA LA STRADA DEL PIANO D’ ACCUMULO PERSONALIZZATO TITOLO: Ma io punto tutto sul Fondo Vantaggi e rischi dell’ investimento finanziario – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – Polizze, ma non solo. Per costruirsi la pensione integrativa su misura c’ e’ chi preferisce la strada dell’ investimento finanziario. Magari puntando sui fondi comuni, con un piano di accumulo del capitale (pac) personalizzato a seconda delle eta’ e delle disponibilita’ economiche. Ormai tutte le societa’ di gestione offrono prodotti di questo genere a chi desidera entrare nelle “casse comuni” a piccoli passi, accantonando un po’ alla volta i risparmi destinati a far crescere il capitale destinato a coprire il buco lasciato da una pensione pubblica troppo magra. Il versamento del sottoscrittore di pac avviene “a rate”: ogni mese (oppure ogni tre, sei o 12 mesi, dipende dalla scelta fatta all’ inizio) si mette nel fondo una cifra che puo’ partire da un minimo di 100 mila lire. E anche la decisione sulla durata del piano spetta al risparmiatore: in genere sono almeno cinque anni. Un altro vantaggio dei piani sta nella maggior flessibilita’ rispetto alle possibilita’ di assicurazioni tradizionali: i fondi hanno regole meno rigide per chi vuole sospendere e riscattare l’ investimento prima del tempo pattuito. Il trattamento fiscale, invece, gioca a sfavore dei piani di accumulo: per i fondi non esiste infatti alcun tipo di agevolazione tributaria. Mentre invece le polizze sono detraibili dal “740”, con uno sconto del 22% calcolato su un massimo di 2 milioni e mezzo. Infine, le casse comuni del risparmio non offrono, come invece accade con le polizze, garanzie di rendimento. Qualunque cosa accada, le “vita” danno almeno un 4%. Il risultato finale di un pac e’ quindi piu’ incerto. Ma e’ anche vero che nel lungo periodo si puo’ avere un ragionevole grado di sicurezza. 12 PREVIDENZAPREVIDENZE SABATO 4 MARZO 1995 ————————- PUBBLICATO —————————— FINE CARRIERA CONVIENE L’ OBBLIGAZIONARIO TITOLO: Puntare sulla sicurezza – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – Superata la cinquantina si puo’ investire di piu’ , magari anche un milione. Che, nel decennio 85 95, ha fruttato nella migliore delle ipotesi (piano di accumulo azionario estero) un capitale al netto dell’ inflazione di 131,4 milioni contro i 71 versati. Ma per chi volesse impegnarsi piu’ a breve, visto che la pensione e’ vicina, conviene un prodotto obbligazionario o con una quota contenuta di azioni. Un crollo in Borsa potrebbe non concedere il tempo necessario a recuperare le perdite, mentre le oscillazioni del mercato obbligazionario sono piu’ modeste e possono essere assorbite piu’ velocemente. QUANTO PUO’ FRUTTARE LA LIQUIDAZIONE Eta’ Anni di Tfr Capitale netto versamentonettoFondo pensione 50 anni151.659.9062.245.203 51 anni141.478.9571.956.892 52 anni131.311.0131.697.027 53 anni121.155.2651.463.076 54 anni111.010.9531.252.720 55 anni10 877.3581.063.835 56 anni9 753.804 895.214 57 anni8 639.656 743.963 58 anni7 534.313 608.557 59 anni6 437.210 487.592 ————————- PUBBLICATO —————————— GIOVANILE STRADE MIGLIORI TITOLO: Una rendita a tappe – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – Duecentomila lire al mese per un decennio. Ecco il piano di accumulo su misura per i giovanissimi. Certo dieci anni sono pochi per risolvere il problema pensione. Ma chi comincia oggi avra’ un capitale a disposizione e potra’ decidere come continuare a farlo fruttare. Nella simulazione della tabella le quote sono acquistate nel periodo ‘ 85 ‘ 95 in momenti diversi e quindi a valori differenti, distribuendo nel tempo rischi e vantaggi. Il miglior guadagno e’ stato quello del pac azionario estero, con un capitale al netto dell’ inflazione di 26 milioni contro un versamento di poco superiore ai 14. QUANTO PUO’ FRUTTARE LA LIQUIDAZIONE Eta’ Anni di Tfr Capitale netto versamentonettoFondo pensione 30 anni3510.248.00020.842.000 31 anni349.503.00018.887.000 32 anni338.804.00017.102.000 33 anni328.150.00015.591.000 34 anni317.537.00013.983.000 35 anni306.963.00012.626.000 36 anni296.452.00011.388.000 37 anni285.922.00010.260.000 38 anni275.451.0009.232.000 39 anni265.011.0008.296.000 ————————- PUBBLICATO —————————— MEZZA ETA’ VINCE L’ AZIONARIO ESTERO TITOLO: Versamenti pesanti – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – Per un quarantenne il nostro piano prevede un versamento di 500 mila lire al mese. Cioe’ 6 milioni l’ anno per dieci anni. Un impegno non da poco, che resta alla portata solo di chi ha gia’ raggiunto alcuni traguardi di stipendio e di carriera. Nella tabella, costruita sempre sugli andamenti degli investimenti nei fondi comuni nel decennio 85 95, il pac azionario estero (coe’ quello costruito sui prodotti che in quel periodo hanno avuto il miglior rendimento) ha reso 65,4 milioni al netto dell’ inflazione, a fronte di un versamento complessivo, sempre depurato dal costo della vita, di 35,6 milioni. QUANTO PUO’ FRUTTARE LA LIQUIDAZIONE Eta’ AnniTfr Capitale netto di versamentonettoFondo pensione 40 anni254.599.0007.444.949 41 anni244.215.0006.670.345 42 anni233.856.0005.966.263 43 anni223.521.0005.326.692 44 anni213.208.0004.746.113 45 anni202.917.0004.219.461 46 anni192.645.0003.742.087 47 anni182.392.0003.309.727 48 anni172.157.0002.918.468 49 anni161.935.0002.564.723 ————————- PUBBLICATO —————————— TITOLO: Attenti all’ inflazione – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – L’ ultima soluzione e’ il “fai da te” finanziario. Ma l’ inflazione e’ in agguato. Mettiamo che l’ obiettiuvo sia una rendita di 8 milioni l’ anno. Se 100 milioni fruttano il 7% (3% in piu’ dell’ inflazione), bastano 15 anni per spendere il capitale. E per ritrovarsi con una rendita dal potere d’ acquisto piu’ basso di quello desiderato. ————————- PUBBLICATO —————————— GRAZIE ALLA BUONUSCITA GIA’ MATURATA TITOLO: Coperti a tutto campo – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – A meta’ della carriera i vantaggi dell’ investimento di una parte di contributi in un Fondo pensione sono un po’ meno evidenti. Ma, comunque, sempre di un certo interesse. Il quarantenne che deve lavorare ancora 25 anni, giunto al traguardo dei 65 con il Tfr tradizionale avra’ a disposizione 4,5 milioni per ogni milione di retribuzione. Mentre con la soluzione del Fondo pensione potrebbe contare su ben 7,4 milioni. Chi invece oggi ha quarantacinque anni (e quindi ne lavorera’ presumibilmente altri venti) all’ alba dell’ eta’ di vecchiaia si trovera’ con 2,9 milioni (sempre per ogni milione di stipendio) se lascia le quote di Tfr al datore di lavoro. Mentre l’ investimento in un ipotetico Fondo gli renderebbe 4,2 milioni. Chi si trova a meta’ del guado, comunque, potrebbe beneficiare di entrambe le soluzioni: il capitale garantito dal vecchio Tfr che verra’ incassato alla pensione e la rendita integrativa ottenuta con l’ investimento delle nuove quote in un Fondo. Insomma, una doppia copertura in grado di evitargli ogni rischio. QUANTO RENDONO 500.000 LIRE AL MESE (Il capitale maturato con un Pac decennale Importi in migliaia di lire) Tipo di Paccapitale nettoAl netto maturato (2) dell’ inflazione Obbligazioni italiani103.21661.259 Obbligazioni esteri 97.10057.630 Bilanciati italiani 96.79557.449 Bilanciati esteri 99.72059.185 Azionari italiani 99.56259.091 Azionari esteri 110.20065.404 Somme versate 60.00035.610 Le elaborazioni sono effettuate al netto delle commissioni in base al rendimento medio delle singole categorie nel periodo 1.1.85 31.1.95. I valori al netto dell’ inflazione sono rettificati in base al costo vita medio nel periodo. ————————- PUBBLICATO —————————— INVESTENDO NELLE CASSE PREVIDENZIALI TITOLO: E il capitale raddoppia – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – La competizione dei Tfr (il primo mantenuto in azienda, il secondo messo in un Fondo pensione) per chi ha meno di quarant’ anni e’ la piu’ interessante. Perche’ l’ investimento in un’ ipotetica Cassa comune dura nel tempo e i rendimenti della soluzione previdenziale vengono in evidenza. Nella tabella si mettono a confronto le possibilita’ dei giovani dai 30 ai 39 anni per il periodo che manca alla pensione di vecchiaia, fissata a 65 anni. Alla fine della carriera, ad esempio, il trentenne avra’ a disposizione circa 10,2 milioni per ogni milione odierno di stipendio con la liquidazione “blindata” in azienda secondo le norme attuali. Investendo invece da subito in un Fondo pensione le sue quote di Tfr il suo capitale ammonterebbe a 20,8 milioni, sempre per ogni milione di retribuzione. Vanno considerati, pero’ , anche altri fattori. Il Tfr, ad esempio, e’ piu’ flessibile e viene incassato ogni volta che si cambia posto lavoro mentre l’ investimento in un Fondo pensione potrebbe avere maggiori vincoli. QUANTO RENDONO 200.000 LIRE AL MESE (Il capitale maturato con un Pac decennale Importi in migliaia di lire) Tipo di Paccapitale nettoAl netto maturato (1) dell’ inflazione Obbligazioni italiani41.12824.410 Obbligazioni esteri 38.71022.975 Bilanciati italiani 38.48422.841 Bilanciati esteri 39.78223.611 Azionari italiani 39.59723.501 Azionari esteri 43.79425.992 Somme versate 24.00014.244 Le elaborazioni sono effettuate al netto delle commissioni in base al rendimento medio delle singole categorie nel periodo 1.1.85 31.1.95. I valori al netto dell’ inflazione sono rettificati in base al costo vita medio nel periodo. ————————- PUBBLICATO —————————— MEGLIO LE VECCHIE ABITUDINI TITOLO: E’ tardi per cambiare – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – Oltre i cinquanta anni i vantaggi dell’ investimento del Tfr in un Fondo si riducono parecchio. La soglia dei 65 e’ vicina. Il cinquantanovenne della tabella, trascorsi i sei anni di contributi che lo separano dall’ eta’ di vecchiaia, avra’ un guadagno poco consistente dall’ investimento in un Fondo pensione delle sue ultime quote nette di Tfr. Perche’ il peso di costi e tasse annulla quasi del tutto le distanze. Lasciando le ultime parti di liquidazione accantonate in azienda otterrebbe 456.885 lire per ogni milione di retribuzione. Mentre la cassa comune gli renderebbe poco piu’ : 487.592 lire. QUANTO RENDE UN MILIONE AL MESE (Il capitale maturato con un Pac decennale Importi in migliaia di lire) Tipo di Paccapitale nettoAl netto maturato (3) dell’ inflazione Obbligazioni italiani206.953122.828 Obbligazioni esteri 194.791155.610 Bilanciati italiani 194.502115.438 Bilanciati esteri 200.089118.754 Azionari italiani 200.063118.739 Azionari esteri 221.512131.469 Somme versate 120.00071.221 Le elaborazioni sono effettuate al netto delle commissioni in base al rendimento medio delle singole categorie nel periodo 1.1.85 31.1.95. I valori al netto dell’ inflazione sono rettificati in base al costo vita medio nel periodo. ————————- PUBBLICATO —————————— FACCIAMO I CONTI CON LA PROSSIMA RIFORMA TITOLO: Liquidazioni in pista Quanto potra’ rendere il Tfr – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – Una pensione di scorta costruita anche con la liquidazione. Il futuro della previdenza integrativa e’ legato alla possibilita’ di investire il trattamento di fine rapporto in un Fondo pensione. Ma solo quando anche in Italia decollera’ il sistema delle “Casse comuni” gestite dalle aziende o dalle categorie in collaborazione con banche e assicurazioni i risparmiatori avranno un’ alternativa in piu’ per allargare il paracadute della pensione privata. Per adesso il Tfr e’ soltanto un finanziamento a basso costo per le aziende: la quota accantonata ogni anno (7,4% della retribuzione) viene rivalutata poco piu’ dell’ inflazione (il 75% dell’ aumento dei prezzi piu’ l’ 1,5%). Con un’ inflazione del 4% il datore di lavoro deve remunerare le liquidazioni al 4,5%. Se i dipendenti, invece, mettessero da subito l’ equivalente annuo del Tfr in un Fondo che rende l’ 8,1% netto (con costi pari al 5%) all’ epoca della pensione il capitale finale sarebbe molto piu’ consistente. In questa pagina, con tabelle studiate per tutte le eta’ , Corriere Soldi ha documentato la sfida immaginaria tra Tfr tradizionale e Tfr investito in un Fondo pensione sulla base della tassazione attuale. 13 PREVIDENZAPREVIDENZE SABATO 4 MARZO 1995
Conti Cristina, Marvelli Giuditta, Golinucci Paolo, Monti Francesca
Pagina 7
(4 marzo 1995) – Corriere della Sera