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quando la polizza si svaluta

La crisi della previdenza pubblica scatena la corsa alle pensioni di scorta TITOLO: Quando la polizza si svaluta Spese, commissioni e tasse arrivano a sgonfiare il rendimento annuo anche del 2,5% Performance a due cifre negli ultimi cinque anni. Con il fisco piu’ sprint alle prestazioni – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – La polizza vita non e’ piu’ un optional. Le modifiche gia’ attuate, e quelle che si profilano all’ orizzonte, rendono sempre meno appetibili le pensioni pubbliche, scatenando la corsa alle pensioni di scorta. Ma le formule offerte dalle compagnie sono davvero cosi’ convenienti? E le performance sbandierate sono realistiche oppure lontane dalla realta’ ? I costi questi sconosciuti. Non tutto il premio incassato dalle compagnie viene utilizzato per garantire all’ assicurato una pensione di scorta. Una piccola fetta viene assorbita dall’ imposta del 2,5% sui versamenti (l’ Italia e’ uno dei pochi Paesi europei che la applica), un’ altra serve alle compagnie per far fronte alla copertura assicurativa “caso morte” (presente nei contratti in forma mista). Una fetta decisamente piu’ consistente, invece, se ne va con i caricamenti: e’ la quota che viene trattenuta dalle societa’ per far fronte ai propri costi di raccolta e di gestione. E cosi’ su un versamento di un milione di norma solo tra le 750 e le 900 mila lire risultano investite a beneficio dell’ assicurato. Una batosta che arriva in punta di piedi, perche’ l’ attuale normativa non obbliga le compagnie a comunicare agli utenti l’ esistenza di una variabile cosi’ importante. Intendiamoci: e’ normale ed e’ corretto che il cliente sia chiamato a pagare il costo di un servizio. Meno corretto e’ che questi oneri siano tenuti quasi sempre nascosti. Rendimenti e costi. Il primo passo per valutare le compagnie che offrono il miglior mix tra tassi di interesse e caricamenti e’ quello di valutare l’ abilita’ dei gestori in un periodo di media durata: cinque anni. Nella tabella piu’ piccola sono indicati i tassi di rivalutazione, cioe’ i rendimenti medi riconosciuti da 31 compagnie nel periodo 1989 1993. Ricordiamo che il tasso di crescita che viene riconosciuto e’ , di norma, pari all’ 80% di quello realizzato dai fondi delle compagnie (la cosiddetta aliquota di retrocessione, vedi altro servizio). Come si puo’ vedere le performance sono racchiuse in due punti percentuali: si va dal 9,88% di Valuta Reale della Reale Mutua all’ 11,88% del fondo Prefin di Prudential. Sotto il torchio dei costi. Per valutare l’ effettiva convenienza di una polizza vita abbiamo poi chiesto alle compagnie di calcolare il capitale garantito agli assicurati ipotizzando un rendimento pari a quello realizzato nel periodo ‘ 89 ‘ 93. L’ assicurato e’ un quarantenne che per venti anni versa un premio annuo di due milioni e mezzo (50 milioni complessivi). I prodotti passati ai raggi X sono quelli che hanno una funzione prettamente previdenziale: la polizza a capitale differito e quella a rendita differita con premio annuo. In entrambi i casi le prestazioni vengono pagate alla scadenza del contratto se l’ assicurato e’ vivo. Altrimenti gli eredi hanno diritto a un capitale pari ai premi pagati piu’ gli interessi. Come si puo’ vedere i capitali che vengono garantiti oscillano in misura notevole: si va da un minimo di 122 a un massimo di 166 milioni. Lo scarto dipende non solo dalle capacita’ nel far fruttare i quattrini raccolti ma anche, e soprattutto, dall’ incidenza dei costi. Ed e’ proprio a questa variabile che gli assicurati devono prestare la massima attenzione: il dato e’ indicato nella quarta colonna della tabella. Il costo sui versamenti e’ stato ottenuto mettendo a confronto il capitale contenuto nei preventivi forniti dalle compagnie con quello che spetterebbe ipoteticamente agli assicurati se l’ intero premio versato (al netto dell’ imposta del 2,5%) fosse stato investito. Come si puo’ vedere l’ incidenza dei costi sul versamento varia in misura consistente a seconda della compagnia: si va dal 5 al 25%. La maggior parte delle societa’ si colloca per questo tipo di contratto in un’ area compresa tra il 18 e il 20%. Mettendo in gioco anche il fattore “caricamenti” si puo’ vedere come alcune compagnie guadagnino posizioni rispetto alla sola classifica dei rendimenti e, invece, altre vengano retrocesse. E’ il caso della Uap che con un tasso medio di rendimento piuttosto basso (10,26%) garantisce . grazie ai ridottissimi costi dichiarati (5%) . il capitale piu’ elevato. Mantengono buone posizioni Gan Italia Vita, Fideuram Vita, Banca nazionale delle comunicazioni e Prudential anche se slittano di qualche posto. Nella quinta colonna, invece, e’ indicato in che misura i costi delle compagnie vanno ad abbattere i rendimenti annuali delle polizze: il salasso puo’ arrivare addirittura a due punti e mezzo percentuali. E se sul piatto della bilancia si mettono anche le tasse sul versamento e sul capitale a scadenza, bisogna aggiungere un ulteriore taglio dell’ 1%. Conclusione: se il tasso di polizza e’ dell’ 11%, il rendimento effettivo di cui beneficia il cliente puo’ scendere fino all’ 8%. Amico fisco. Per fortuna c’ e’ il fisco a dare una mano ai sottoscrittori. Grazie alla detrazione dei premi nel modello 740 o nel 730, infatti, i rendimenti acquistano un po’ di sprint tanto da sfondare il muro delle due cifre. E la rendita? In alternativa al capitale le polizze esaminate garantiscono all’ assicurato anche il pagamento di una rendita vitalizia rivalutabile. La rendita e’ opzionale (polizze a capitale differito) o prevista nel contratto (con possibilita’ di scegliere pero’ la liquidazione di un capitale per la seconda tipologia di contratti esaminata). Ma quanto vale questa pensione di scorta? Gli importi iniziali della rendita variano dai 9,6 ai 13,5 milioni che corrispondono, considerando un’ inflazione del 4,5%, a un assegno mensile compreso tra le 350 e le 470 mila lire attuali. Cosi’ i costi alleggeriscono i rendimenti (L’ effetto di caricamenti e spese sulle performance delle polizze vita) Compagnie tasso annuo rivalutazione capitale a scadenza % costo annuo sul versamento incidenza % dei costi sul rendimento finanziario rendita vitalizia rivalutabile a 60 anni Polizza di capitale differito con controassicurazione a premio annuo costante (*) Alleanza 10,66% 133.812.400 19,71 2,00 9.650.550 BNC 11,80% 156.087.695 18,69 1,87 12.383.996 Commercial Union Vita 11,44% 149.303.208 18,67 1,88 10.573.653 Edera Vita 10,84% 139.243.428 18,29 1,85 11.047.573 Fondiaria 10,42% 128.797.570 20,40 2,08 9.288.880 GAN Italia Vita (1) 11,11% 164.081.951 18,52 1,87 13.018.537 Generali 10,36% 127.936.633 20,35 2,07 9.226.790 INA 10,39% 132.922.700 17,55 1,78 10.338.900 Intercontinentale 10,60% 131.427.054 20,56 2,09 10.222.396 Lloyd Adriatico (2) 10,54% 148.241.784 17,40 1,79 11.344.943 L’ Abeille 11,10% 148.359.253 15,70 1,59 11.770.823 Meie Vita 10,66% 136.273.450 18,23 1,85 10.599.450 Milano 10,40% 128.436.300 20,43 2,05 10.190.100 Nuova Tirrena 10,66% 132.707.950 20,37 2,07 10.529.049 Previdente 10,63% 131.956.000 20,53 2,08 9.516.000 Prudential Vita 11,88% 157.634.968 18,76 1,88 12.498.824 Ras 10,61% 134.350.000 18,89 1,92 9.689.322 Reale Mutua 9,88% 124.670.829 17,67 1,80 9.597.021 Schweiz Vita 9,99% 122.594.665 20,12 2,06 9.727.004 Uap Vita (3) 10,26% 166.531.000 5,00 0,62 13.212.569 Unipol 10,73% 151.950.614 9,61 1,02 12.056.242 Winterthur Vita 11,20% 131.458.783 26,22 2,69 10.928.768 Polizza di rendita differita con controassicurazione a premio annuo costante (**) Axa 11,10% 133.351.401 24,23 2,47 11.586.440 Fideuram Vita (4) 11,87% 162.128.300 20,50 2,07 13.493.249 Mediolanum 10,46% 124.072.616 23,70 2,43 10.548.250 MGF Italia Vita 11,00% 131.749.024 24,20 2,50 11.200.873 Sai 10,66% 142.182.000 14,69 1,50 12.354.000 Toro 10,71% 148.352.305 11,53 1,20 11.675.346 Venezia 10,14% 123.063.193 21,28 2,17 9.685.090 Vittoria 10,14% 139.011.000 11,08 1,16 10.726.500 Zurigo Vita 11,18% 138.671.928 21,98 2,22 12.048.754 NOTE: L’ assicurato e’ una persona di 40 anni che versa per 20 anni un premio di 2.500.000 lire in forma costante in una polizza “caso Vita”, di “capitale” (A) o “rendita” (B) a premio annuo costante. (*) Alla scadenza l’ assicurato puo’ disporre di un capitale o in alternativa di una rendita. (**) Alla scadenza della polizza l’ assicurato puo’ disporre di una rendita o in alternativa di un capitale. (1) In base alle condizioni di polizza, il tasso annuo di rivalutazione aumenta all’ 11,81% dal sesto anno e al 12,5% dall’ undicesimo. (2) In base alle condizioni di polizza il tasso annuo di rivalutazione aumenta all’ 11,19% dal decimo anno e all’ 11,85% dal quindicesimo. (3) In base alle condizioni di polizza, che prevedono un contenimento delle spese di gestione a partire dal quinto anno e una maggior aliquota di retrocessione, il tasso annuo di rivalutazione aumenta al 10,43% a partire dal quinto anno, all’ 11,22% dal decimo, all’ 11,40% dal quindicesimo e all’ 11,58% dal ventesimo. (4) Il tasso aumenta al 12,17% e al 12,61% quando la somma maturata in polizza (“riserva matematica”) supera rispettivamente i 32,9 e i 65,8 milioni. ————————- PUBBLICATO —————————— TITOLO: Le parole da conoscere per evitare sorprese – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – Ecco una bussola per orientarsi tra le definizioni usate nei contratti delle polizze vita. Aliquota di retrocessione. La percentuale del rendimento lordo ottenuto dal Fondo che viene riconosciuta ai clienti (varia dal 75 al 90%). Beneficiario. Persona fisica o giuridica alla quale spettano i benefici della polizza. Puo’ coincidere con l’ assicurato o il contraente. Capitale assicurato. Somma pagata alla scadenza se l’ assicurato e’ in vita (caso vita) o al momento del suo decesso (caso morte). Caricamenti. Parte del premio trattenuta dalla compagnia per coprire le proprie spese di gestione. Controassicurazione. Per le polizze “caso vita”, con capitale o rendita differita, e’ la somma liquidabile in caso di premorienza dell’ assicurato: e’ pari ai premi versati piu’ la rivalutazione. Fondo di gestione. Dove viene investita la riserva matematica. Polizza “caso morte”. Prevede la liquidazione di un capitale in caso di morte dell’ assicurato. Polizza “caso vita”. Viene versato il capitale o la rendita se, alla scadenza, l’ assicurato e’ in vita. Polizza “mista”. Abbina le caratteristiche delle polizze caso vita e morte. Riscatto. Estinzione anticipata della polizza. Riserva matematica. Somma accantonata dalla compagnia per far fronte agli impegni contrattuali. Tasso annuo di rendimento. L’ interesse garantito dal fondo di gestione. Tasso annuo di rivalutazione. Si ottiene moltiplicando il rendimento annuo del fondo per l’ aliquota di retrocessione. Tasso tecnico. Tasso d’ interesse minimo garantito (0,3 e 4%) e gia’ previsto nel calcolo dei premi.

Fracaro Massimo, Golinucci Paolo

Pagina 24
(2 aprile 1994) – Corriere della Sera

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