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polizze, lunga vita allo sportello

Quanto fruttano i piani previdenziali offerti dagli istituti di credito TITOLO: Polizze, lunga vita allo sportello Costi bassi per i prodotti venduti dalle banche: il 5 10% contro il 15 20% delle formule tradizionali E, grazie al Fisco, i rendimenti arrivano al 9,3%. Le performance lorde del ‘ 93 sfiorano le due cifre – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – Quanto rende la polizza da sportello (Le performance e i costi delle polizze vita offerte dagli istituti bancari. L’ assicurato e’ un cinquantenne che versa cinque milioni all’ anno per dieci anni. Il contratto analizzato e’ della formula “caso vita” a premio annuo o a premio ricorrente) % Costo sulRend. vitalizia Compagnia Banca Nome polizza Tasso 1993Capitale finaleversamentoa 60 anni Arca Vita 28 Banche Popolari Moltiplica 10.55%70.399.2457.76%5.585.478 Assiba Gruppo Comit Programma di Risparmio 11.20%71.400.8746.44%5.149.431 Assimoco Vita150 Casse Rur. ed Artig.Previcra 13.00%72.311.6887.90%5.737.210 BNL VitaBNL Conto Sicuro 11.15%71.645.6046.12%5.572.595 Cardif Banca Popolare VenetaCardif 3000 12.06%68.413.74910.36%5.427.947 Carivita Cariplo Investimento garantito 11.81%72.235.8238.00%5.731.190 CBA Vita Banco di Desio Novavita 11.51%70.404.7397.75%5.586.109 Commercial Union VitaCredito ItalianoCredit. Prog. Opz. rendita R 11.58%64.182.46315.90%5.456.584 Eurovita 30 Casse di RisparmioEurora 12.18%69.408.0009.06%5.507.000 INA Banca di Roma Formula5 C (2) 12.00%74.191.7136.90%5.886.725 Montepaschi VitaMontepaschiCresco 11.72%72.432.3487.75%5.633.788 Noricum Cassa Risp. BolognaPolizza previdenziale (3) 11.43%71.238.1049.27%5.652.252 Duerrevita Credito RomagnoloPiu’ valore (3)13.48%73.898.4407.16%5.863.102 Risparmio VitaC Risp. TorinoPiano 2000 C 11.38%71.767.9325.96%5.684.060 San Paolo VitaSan PaoloValora (4) 11.67%71.334.6308.75%5.658.976 Siet Vita Popolare Novara Novaria (5) C 11.39%75.499.9895.25%5.990.160 C > polizza di capitalizzazione. R > e’ una polizza che prevede la liquidazione a scadenza di una rendita od in alternativa un capitale. (2) in base alle condizioni contrattuali, l’ aliquota di retrocessione sale dall’ 85 al 90% per il premio che eccede i 2,5 milioni annui. (3) in caso di morte dell’ assicurato viene riconosciuto un capitale pari alla somma dei premi netti pagati rivalutati per un coefficiente legato all’ eta’ . (4) in base alle condizioni di polizza l’ aliquota di retrocessione passa dopo 5 anni dall’ 82,5% all’ 85%. (5) in base alle condizioni di polizza il tasso annuo di rivalutazione sale all’ 8,5 e al 9% quando i premi versati superano i 4,92 e 24,6 milioni. Tutti in fila allo sportello per ritirare la pensione. Ma anche per farsene una di scorta. Le banche si candidano a raccogliere il risparmio previdenziale degli italiani, bisognosi di un capitale o una rendita per integrare un assegno pubblico che diventa sempre piu’ avaro. Con quali prospettive e risultati? Le cifre del business. Nel mare delle polizze vita nostrane, per un giro d’ affari complessivo pari a oltre 15.500 miliardi annui, le scialuppe targate “banca assicurazione” rappresentano circa il 20% del mercato: poco rispetto al 60% raccolto dalle reti tradizionali (agenti di assicurazione e broker), ma con incrementi ragguardevoli (piu’ 56% all’ anno). Seguendo il vento che viene d’ oltralpe . in Francia circa il 50% della raccolta delle polizze vita avviene attraverso i canali bancari . gli istituti di credito italiani cercano di ritagliarsi un ruolo di primo piano in un mercato dalle prospettive allettanti. La strategia seguita e’ duplice: stipulare accordi commerciali con compagnie gia’ esistenti (e’ il caso di Banca di Roma, Casse rurali, Credito Italiano) o costituire, in compartecipazione, nuove societa’ (a esempio: Arca Vita, Assiba, Carivita, Eurovita, Monte Paschi Vita). E cosi’ l’ offerta previdenziale bancaria conta ormai circa su 15.500 punti vendita sparsi nel territorio nazionale. Ma conviene sottoscrivere la polizza allo sportello piuttosto che dall’ assicuratore? Una questione di costi. Il principale merito delle formule offerte da banche e assicurazioni e’ quello di aver fatto conoscere al grande pubblico prodotti piu’ convenienti dal punto di vista dei costi: quasi tutti i prodotti, infatti, prevedono spese di sottoscrizione (caricamenti) piuttosto basse. Un altro elemento caratteristico e’ quello della standardizzazione: cioe’ l’ offerta di prodotto con caratteristiche predefinite (a esempio la durata di polizza e’ quasi sempre compresa tra i cinque e i dieci anni) e dall’ alto contenuto finanziario come per i “contratti di capitalizzazione” nei quali non c’ e’ distinzione di rischio assicurativo in base all’ eta’ o al sesso dell’ individuo. In caso di morte dell’ assicurato, infatti, viene liquidata ai beneficiari una somma pari ai versamenti rivalutati. Se sul fattore costi la banca ha qualche chance in piu’ , gioca a favore di agenti e broker il poter fornire prodotti piu’ “personalizzati”, abbinando al piano di risparmio previdenziale anche garanzie assicurative come quelle contro gli infortuni, le malattie e il ricovero ospedaliero. L’ amico Fisco. Accomunate a quelle tradizionali, anche le polizze vita bancarie godono della deducibilita’ fiscale dall’ Irpef, nei limiti del 27% su un massimo di due milioni e mezzo all’ anno, sempre che il contratto duri almeno cinque anni. Nella tabella pubblicata a fianco sono messe a confronto le polizze vendute dai principali istituti di credito. Il cliente e’ un cinquantenne che per dieci anni versa un premio di 5 milioni annuali. Nella quarta colonna e’ riportato il tasso riconosciuto agli assicurati nel corso del 1993: dal 10,55% di Arca Vita, al 13,48% di Duerrevita, in linea con le spumeggianti performance delle polizze tradizionali. E nelle ultime tre colonne che si puo’ notare il vantaggio specifico delle polizze bancarie: e’ stato chiesto alle 16 compagnie selezionate di indicare le prestazioni raggiunte a scadenza nel caso in cui il Fondo dove confluiscono i versamenti dei clienti rendesse mediamente il 10% all’ anno, come prescritto dall’ Isvap (Istituto di vigilianza sulle assicurazioni) per il ‘ 94. A seconda della diversa aliquota di retrocessione (cioe’ la percentuale di rendimento riconosciuta ai sottoscrittori) il tasso di rivalutazione si riduce mediamente all’ 8,5%. Le prestazioni a scadenza variano in termini di capitale tra i 64 e i 75 milioni e tra i 5,1 e 5,9 milioni nel caso in cui a sessanta anni l’ assicurato intendesse optare per una rendita vitalizia. I costi sul versamento, quella trattenuta che incide ogni anno sul premio, oscillano tra il 5,2 e il 10% contro un 15 25% dei prodotti tradizionali. In base all’ ipotesi adottata il rendimento finanziario annuo (al netto dell’ imposta del 12,5%) si attesta tra il 5,5 e il 6,7% per salire all’ 8,2 9,3% considerando anche il risparmio fiscale.

Golinucci Paolo

Pagina 24
(7 maggio 1994) – Corriere della Sera

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