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piu’ malus che bonus. danni da sinistri, un verdetto novita’

E per gli utenti i premi da pagare rincarano del 30 40% TITOLO: Piu’ malus che bonus Rc auto: disdette a raffica per i contratti con franchigia .Condannati al bonus malus. E questa ormai l’ unica formula di copertura per la responsabilita’ civile che gli automobilisti trovano sul mercato. La maggior parte delle compagnie, infatti, non propone piu’ la franchigia. Non solo. Quasi tutte le societa’ hanno mandato agli utilizzatori di questo tipo di contratto . circa il 7% su venti milioni . la disdetta del contratto. Un abbandono di massa . praticato dalle principali compagnie in rappresentanza del 90% del mercato . che e’ finito nel mirino dell’ Antitrust, l’ autorita’ garante della liberta’ di concorrenza. A promuovere la denuncia e’ stato il Sindacato nazionale agenti di assicurazione (Sna). La legge sull’ assicurazione obbligatoria, infatti, prevede che l’ utente possa scegliere fra due tipi di tariffa, quella con franchigia e quella bonus malus. Ma questa opzione ormai resta solo sulla carta. Un esempio? Tra le prime quindici compagnie del mercato solo due (Lloyd Adriatico e Maa, ora commissariata) vendono polizze in franchigia. Le restrizioni tariffarie attuate dalle compagnie provocano un vero salasso nelle tasche dell’ assicurato. Un bravo automobilista gia’ in franchigia, immune da incidenti, deve spendere dal 30 al 40% in piu’ per assicurarsi in bonus malus. Come se tutto questo non bastasse, a ostacolare la diffusione della franchigia c’ e’ anche da parte di molti agenti assicurativi l’ iniziativa di vendere questa formula solo se contemporaneamente l’ utente sottoscrive un’ altra polizza (infortuni, ritiro patente). Si tratta di un comportamento arbitrario dato che le compagnie, come politica tariffaria generale, non hanno previsto alcun vincolo di sorta. Attenzione, quindi. Ma perche’ le societa’ snobbano questa tariffa sicuramente conveniente per i clienti? Gli assicuratori, per prima cosa, lamentano la laboriosita’ nel recuperare la quota di danno . cioe’ la franchigia . che il cliente deve pagare dopo un incidente. Dal punto di vista tecnico le compagnie si sono rese conto, con enorme ritardo, che la tariffa cosi’ come veniva impostata costituiva un salvagente per i guidatori maldestri gia’ assicurati in bonus malus. Bastava, infatti, sostituire la polizza giunta in classe di malus con un contratto in franchigia e pagare cosi’ anche il 50% in meno. Ora il giochetto non e’ piu’ possibile perche’ per ogni cambiamento di formula si tiene conto della classe in bonus malus di provenienza del cliente. La tariffa base e’ maggiorata del 10% se l’ assicurato stipula ex novo il contratto (pari alla quattordicesima classe), del 20% per chi proviene dalla quindicesima classe, fino ad arrivare al 50% per chi dalla diciottesima classe vuole optare per una forma con franchigia. Che cosa fare. L’ assicurato “scaricato” dalla compagnia ha due possibilita’ : rinnovare il contratto nella forma bonus malus (partendo dalla classe di merito tredici), con un aumento del 40%, oppure rivolgersi alle poche assicurazioni che offrono ancora la franchigia. I due contratti si differenziano su alcuni punti qualificanti. Il principale riguarda la quota di rischio che l’ assicurato, con il meccanismo della franchigia, deve sobbarcarsi in caso di incidente: 200 300 mila lire. In cambio il premio resta fisso ed e’ sensibilmente piu’ basso. Con l’ altra formula, invece, vengono premiati gli automobilisti che non hanno incidenti, penalizzando con aumenti gli altri: lo sconto (il bonus) varia ogni anno, a seconda della classe di merito raggiunta, tra il 6 e il 4%; il malus incide invece tra il 12 e il 15%. Quanto si spende. Nella tabella sono riportati i costi da sostenere per assicurare due autovetture di 12 e 18 cavalli fiscali. Si e’ ipotizzato che l’ utente sia stato scaricato dalla propria compagnia e che pertanto debba passare dalla franchigia al bonus malus, oppure cercare una societa’ che gli riconosca ancora la tariffa piu’ economica. Il massimale e’ di 2 miliardi, sia per sinistro sia per danni a persone e a cose. Per un contratto bonus malus in classe 13 un milanese deve sborsare 569.475 lire se ha un’ auto di dodici cavalli, mentre il conto passa a 931.950 per una 18 cavalli. Con la franchigia il premio scende a 404.000 lire o 661.000 lire. ————————- PUBBLICATO —————————— TITOLO: Danni da sinistri, un verdetto novita’ SENTENZE – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – La riforma dell’ Rc auto e’ ancora ingolfata nelle aule parlamentari. E cosi’ sulla questione dei risarcimenti i giudici procedono in ordine sparso. Il Tribunale di Milano ha recentemente emanato una sentenza innovativa che innalza di molto gli importi previsti per i danni da incidenti. Il parametro utilizzato, infatti, e’ stato di sette volte la pensione sociale. Una donna di 64 anni che aveva riportato un danno biologico del 50% ha cosi’ ottenuto un indennizzo di 145 milioni piu’ altri 50 di risarcimento per il danno morale (vale a dire per le sofferenze subite). Ma come si e’ giunti a stabilire questi indennizzi? Il sistema piu’ adottato dai giudici per derimere le controversie e’ quello del “punto differenziato” in base al quale viene assegnata una somma di denaro per ogni punto di invalidita’ permanente accertato dal medico legale. Ma molti giudici determinano l’ indennizzo facendo riferimento al triplo della pensione sociale annua. In questa occasione, invece, i giudici hanno fatto ricorso a un valore molto piu’ alto e cioe’ sette volte la pensione sociale, vista la “rilevante gravita’ del pregiudizio subito dalla donna”. Moltiplicando per sette il valore annuo della “sociale” si ottiene un importo di 32 milioni. Per arrivare ai 145 milioni liquidati in sentenza bisogna poi prendere in considerazione il danno biologico subito (50%) e un coefficiente di capitalizzazione variabile a seconda dell’ eta’ del danneggiato.

Golinucci Paolo

Pagina 25
(9 ottobre 1993) – Corriere della Sera

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