La casa di proprietà, posseduta dall’80% dei nuclei familiari in Italia, viene assicurata solo dal 50% di loro e meno del 5% ha una tutela completa contro le catastrofi naturali, come terremoti o alluvioni, inondazioni, allagamenti come quelli che hanno flagellato la Romagna nelle ultime settimane. Dall’analisi dall’Ania (l’Associazione che raggruppa le compagnie di assicurazione) emerge la bassa propensione a dotare la propria abitazione di un ampio paracadute.Su un totale di 31,2 milioni di unità abitative, quelle garantite sono 16,2 milioni, attraverso la stipula di 11,9 milioni di polizze. Nonostante il 75% delle abitazioni sia esposto a un rischio significativo di calamità naturali di vario tipo, poco meno del 5% viene protetto da una polizza contro le catastrofi naturali. Queste polizze sono circa 1.350.000 di cui solo il 37% (496.000 polizze) prevedono entrambe le estensioni del rischio catastrofe naturale, sia terremoto che alluvioni, mentre il 43% ha solo assicurato il rischio terremoto (579.000 contratti) e il 20% con il solo rischio alluvione (275.000). Di conseguenza solo il 2,5% del totale abitativo in Italia (771.000 polizze) è coperto per i danni simili a quelli accaduti nel mese scorso in Romagna. La protezione più diffusa è solo quella contro l’incendio. Mentre vengono ignorate , anche perche’ normalmente tra le clausole escluse nelle polizze base della casa, quelle a copertura dei rischi più complessi e sempre più frequenti collegati al cambiamento climatico e che scaturiscono in bombe d’acqua, alluvioni, inondazioni, allagamenti, per le quali spesso si deve comprare una polizza aggiuntiva. Ma chi si assicura di più? Dalla ricerca dell’Ania emerge che le famiglie più prudenti sono quelle residenti in Lombardia, dove si concentra quasi un quarto delle abitazioni assicurate (4 milioni su un totale di 16,2); a seguire il Piemonte, il Veneto e l’Emilia-Romagna, dove in ognuna è presente mediamente il 10% delle abitazioni assicurate e la Liguria con poco meno del 5%. Per quanto riguarda il Centro-Sud, solo nel Lazio (dovuta prevalentemente alla città di Roma) e in Toscana si raggiunge una concentrazione pari a circa l’8%.Più o meno analoga la distribuzione delle abitazioni con polizza estesa al rischio delle catastrofi naturali.Ma quanto spendono gli italiani per assicurarsi?
Su un totale di circa 393 miliardi assicurati, 198 miliardi di euro riguardano la tutela dal solo rischio terremoto, 56 miliardi il solo rischio di alluvione e 140 per le polizze con entrambe le coperture catastrofali. Il costo medio annuo di una polizza abitazione? È pari a 167 euro per la garanzia incendio a cui aggiungere 142 euro in media per beneficiare dell’estensione ai rischi catastrofali. Sul premio delle garanzie catastrofi naturali dal 2018 è previsto sia l’esenzione dell’imposta fiscale sulle somme versate ( 22,25%), sia la detrazione dall’Irpef del 19%. Agevolazione fiscale che ha contribuito a migliorare la copertura de rischi catastrofali del 77% negli ultimi 4 anni.
Il confronto
Automobili “galleggianti”in mezzo a strade diventate fiumane e case allagate con stanze piene di acqua e fango. Cosa devono avere le polizze di assicurazione , dopo i drammatici fatti accaduti in Romagna, per ottenere dei risarcimenti da “catastrofi naturali” ? Ecco alcuni consigli pratici.Abbiamo effettuato un confronto fra le polizze per le auto e le abitazioni , che sono quest’ultime comunque poco presenti in Italia per questi rischi . Come riportato nell’articolo a parte, solo il 50% dei proprietari di immobili ( 31,2 milioni, vedi altro articolo) ha polizza sull’abitazione , e poco meno del 5% ha polizza contro le catastrofi naturali. Abbiamo confrontato le garanzie delle coperture contro gli Eventi Naturali ed Eventi Atmosferici nelle polizze dell’autovettura e dell’abitazione , di 10 primarie compagnie di assicurazione.
Questa specifica copertura e’ un’estensione della sezione “Furto-Incendio” della polizza auto, e garantisce i danni subiti dalle autovetture a seguito di eventi atmosferici, con clausole che si differenziano tra le diverse Imprese di Assicurazioni (vedi tabella) ma prevedono la calamita’ naturale come alluvione e inondazione. Semaforo verde per quegli assicurati che hanno subito i danni dell’alluvione delle settimane scorse. Attenzione che per diverse polizze e’ prevista l’esclusione della “colpa grave “ dell’assicurato, che non copre il danno provocato da una grave negligenza dell’automobilista : nel caso di un “allerta meteo “ si e’ invitati a mettere l’autovettura in una zona al sicuro. E se il nostro assicurato ha lasciato l’auto davanti a casa ed e’ stata inondata dall’esondazione del fiume nelle vicinanze, siamo in presenza di una “colpa grave” esclusa dalla polizza? Il consiglio e’ che tale esclusione non sia presente, come nelle polizze di Unipolsai, Generali Italia, Groupama. Tra i rischi catastrofali è presente il Terremoto, assicurato nelle polizze di Unipolsai, Vittoria, Zurich, mentre in quelle di Generali, Axa e Soc. Reale Mutua è previsto un limite di risarcimento di € 10.000 o € 15.000 ( insufficiente per molte autovetture). Comunque in 4 polizze auto sulle 10 esaminate, il danno subito da terremoto e’ escluso.
Nelle polizze dell’abitazione, le garanzie “NAT-CAT” per catastrofi naturali quali terremoto, alluvioni ed inondazioni, non sono presenti nell’estensione di garanzia “Eventi Atmosferici” , che tutelano il fabbricato e le cose contenute da uragano, bufera, tempesta, vento e cose da esso trascinate, acqua penetrata all’interno del fabbricato per lesioni o brecce sul tetto. A differenza della polizza sull’autovettura dove gli eventi alluvionali, sono previsti nella estensione “eventi naturali – eventi atmosferici”.Perche’ questa diversita’ di trattamento, quando la terminologia dei titoli delle clausole e’ pressoche’ simile? Sulle polizze abitazioni esaminate solo 5 su dieci offrono con un ulteriore pagamento la copertura dei “rischi catastrofali”.
Una maggiore linearità dei termini e condizioni di polizza migliorerebbe la propensione degli italiani alla polizza anti “catastrofi naturali e cambiamenti climatici”.
articolo su L’ECONOMIA del Corriere della Sera – 19 giugno 2023 – Paolo Golinucci