Il broker assicurativo: il ritorno di una antica professione
Dal boom economico della seconda metà del secolo scorso, è riapparso sul panorama italiano la figura del broker assicurativo, dopo un’assenza di oltre un secolo: nata, infatti, alla fine del 1600 in Inghilterra, tale professione si era quasi estinta nell’Ottocento, con l’affermarsi delle compagnie assicurative e di proprie reti di vendita. Se, nei secoli, la valutazione del broker è passata da una accezione negativa ad una più che lusinghiera, oggi l’intermediatore assicurativo costituisce una risorsa fondamentale per influenzare il mercato e renderlo trasparente, ad esclusivo vantaggio del cliente.
Il miglior amico dell’assicurato
Compito del broker assicurativo è sostanzialmente quello di essere un consulente disinteressato del consumatore: è indipendente dalle compagnie, in quanto acquisisce il suo compenso da una percentuale corrisposta dalla assicurazione con la quale il cliente sottoscrive la polizza. Il suo lavoro prevede dunque l’ascolto delle precise esigenze del consumatore e, confrontando i pacchetti proposti dalle varie compagnie assicurative, individuare la soluzione migliore. Un approccio, dunque, personalizzato che si trasforma inevitabilmente in un notevole risparmio, sia in termini di tempo che economici. Ma non solo. Il broker, infatti, è il solo interlocutore del cliente e, in caso di sinistro, dovrà provvedere al disbrigo pratiche, offrendo all’assicurato una assistenza puntuale e costante.
Chi è il broker assicurativo
L’attività del broker si snoda, dunque, tra le diverse compagnie assicurative ed il cliente. Ma si limita alla sola comparazione dei prezzi? Niente affatto: grazie, infatti, al suo peso contrattuale, esercita una forte influenza su chi propone i prodotti assicurativi, invitando i vari soggetti ad essere concorrenziali; conseguenza di ciò è l’abbassamento dei premi e l’offerta di pacchetti sempre più personalizzabili. La professione è largamente controllata dall’ISVAP, l’Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni, ed il broker deve possedere sempre tre requisiti: l’onorabilità, l’autonomia e la professionalità, certificata dal superamento di una prova di idoneità.