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Liberalizzazioni, avanza la “fiducia”

Liberalizzazioni, avanza la «fiducia»

Marco Rogari

ROMA
Pochi selezionati ritocchi, non più di 20-30, da recepire in un maxiemendamento su cui porre la fiducia in Aula al Senato. Ufficialmente il Governo non ha ancora preso alcuna decisione sulla “gestione” del decreto liberalizzazioni, ma con il trascorrere dei giorni aumenta la preoccupazione per il pressing di associazioni di categoria, partiti ed enti locali. Basti pensare alle tensioni che già sono emerse su professioni, class action, farmaci e sulla sottrazione della tesoreria unica ai Comuni.
Anche per questo motivo nel mini-vertice in calendario domani tra l’Esecutivo, i relatori del provvedimento a Palazzo Madama e la presidenza della commissione Industria potrebbe essere posta una sorta di soglia di sbarramento ai capitoli del provvedimento da correggere con emendamenti mirati dei relatori. Una specie di filtro già in commissione, dunque, prima di formalizzare la fiducia in Aula dove il testo approderà a fine mese.
La prossima settimana si annuncia quindi decisiva per le sorti del decreto. La commissione ripartirà martedì con l’obiettivo di chiudere i lavori entro venerdì 24 febbraio (al più tardi il 27). Ma per il Governo il pericolo di un assalto alla diligenza, nonostante gli sforzi dei relatori Simona Vicari (Pdl) e Filippo Bubbico (Pd), resta molto alto. E questo è un rischio che l’Esecutivo non può correre. Anche perché lo stesso Mario Monti nei suoi contatti a livello internazionale ha garantito che il testo sarebbe stato approvato con «minime modifiche».
Modifiche che al momento sarebbero state individuate su quattro settori: imprese ai giovani a un euro, servizi finanziari (banche e assicurazioni), separazione Eni-Snam e taxi. Su professioni, farmacie, class action e tesoreria unica le distanze restano invece ancora marcate. Anche ieri i relatori si sono mantenuti in contatto per favorire accordi sui singoli articoli.
Vicari e Bubbico puntano a completare un esame a vasto raggio del testo, evitando un filtro sulle modifiche in commissione. Un lavoro che ha già prodotto alcuni risultati, come l’intesa sulle modifiche all’impresa ai giovani a un euro (capitalizzazione obbligatoria al 25% e “passaggio” dal notaio, seppure gratuito) e su quelle per garantire ai pensionati, almeno quelli con un assegno fino a 1.500 euro, il conto corrente gratis (vedi Il Sole 24 Ore di ieri). Quest’ultimo correttivo servirebbe a far fronte alle difficoltà lamentate dai pensionati, obbligati a rivolgersi agli sportelli bancari e a non riscuotere più cash l’assegno, per effetto di una norma del decreto Salva-Italia sullo stop alla pubblica amministrazione per l’uso del contante per tutti i pagamenti oltre i 1000 euro, pensioni comprese.
I relatori proporranno anche alcuni ritocchi all’articolo 27 del decreto che impone a Abi, Poste italiane e Consorzio Bancomat di definire commissioni più basse per l’uso delle card. La prima modifica è finalizzata ad azzerare le commissioni per l’acquisto di carburante fino a 100 o 150 euro. Potrebbe anche essere introdotto un tetto al costo delle commissioni (ad esempio non superiore all’1,5%, secondo gli emendamenti di Pd, Pdl e Lega) o un meccanismo ad hoc per attenuarle. Su questo punto in Commissione è già stata una registrata un’ampia convergenza.
Anche sul fronte dell’assicurazioni sui mutui è pronto l’emendamento dei relatori. In aggiunta alle due diverse polizze che, sulla base del decreto, dovranno essere proposte dalla banca, sarà offerta un’altra opportunità: il cliente potrà sottoscrivere anche un’assicurazione da lui individuata sul mercato, e in ogni caso il beneficiario non potrà essere la banca stessa (come ha chiesto l’Isvap). Proprio da questo pacchetto di ritocchi dei relatori ripartiranno martedì le votazioni in Commissione dove potrebbe essere discusso il correttivo sullo stop agli incroci azionari tra banche e fondazioni. Un correttivo su cui il presidente della commissione Industria, Cesare Cursi, venerdì ha annunciato l’intesa, che però domani dovrà essere valutata nel mini-vertice con il Governo.

Marco Rogari – Sole 24 Ore -19 febbraio 2012

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