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RC Auto : Rincari – Il federalismo gonfia i premi

Boomerang Tra contributo al servizio sanitario nazionale e tributi vari il Fisco incide per il 26%

Già venti province in pochi giorni hanno fatto salire l’ imposta sull’ Rc auto dal 12,5 al 16 per cento. L’ aggravio per i clienti è di 17 euro ogni 500 pagati all’ assicurazione

Il federalismo fiscale fa male all’ Rc auto. I premi italiani sono già i più salati d’ Europa: la tariffa media è di 481 euro contro i 207 della Francia e i 248 della Spagna. E come se questo non bastasse, ora ci si mettono anche le province a far lievitare le tariffe, spingendo il peso sull’ acceleratore delle tasse. Sono già 20, quasi una su 5, quelle che hanno approfittato dell’ opportunità offerta loro per far salire il prelievo sull’ Rc auto, con un aumento che in genere è di 17 euro ogni 500 di premio. La storia Il decreto legislativo numero 68 del 6/5/11 – «Disposizioni in materia di autonomia di entrata delle regioni a statuto ordinario e delle province – dispone che dal 2012 l’ imposta sulle assicurazioni nelle polizze Rc auto – pari al 12,5% del premio – costituisca tributo proprio delle province e non entri più nelle casse dello Stato. Ma lo stesso decreto dà alle province la facoltà, a decorrere dal 2011, di aumentare o diminuire l’ aliquota in misura non superiore al 3,5%. Portandola, quindi, in una forbice compresa tra il 9% e il 16%. Dopo la pubblicazione il 3 giugno del decreto attuativo del ministero dell’ Economia, sono venti le province che, in pochi giorni, si sono avvalse di questa opportunità (elenco su http://www.finanze.gov.it). Tredici sono nel Nord, e 7 nel Centro Sud. Quasi tutte hanno fatto salire l’ aliquota nella misura massima del 3,5%. Eccole: Alessandria e Verbania-Cusio-Ossola in Piemonte; La Spezia e Savona in Liguria; Cremona in Lombardia; Verona, Belluno, Rovigo e Treviso in Veneto; Bologna, Ferrara, Forli-Cesena e Rimini in Emilia Romagna; Pesaro e Urbino nelle Marche; Perugia in Umbria; L’ Aquila (aumento del 3%), Chieti e Pescara in Abruzzo. Al Sud aumenti per Vibo Valentia e Benevento. L’ aumento del 3,5% dell’ imposta sulle assicurazioni avrà effetto dal primo giorno del secondo mese successivo a quella della pubblicazione della delibera di variazione sul sito del ministero dell’ Economia e delle Finanze. Così le variazioni deliberate dalle province nel mese di giugno produrranno i loro effetti nelle polizze di agosto. Il peso delle tasse Da non dimenticare che questo 16% di imposte si aggiunge ad un altro tributo che grava sulle polizze Rc auto, che è il «contributo al Servizio sanitario nazionale, pari al 10,5% del premio di tariffa. Come dire che su ogni 100 euro chiesti dalla compagnia di assicurazione per la copertura Rc auto, l’ automobilista deve aggiungerne altri 26,5 per far fronte a imposte e contributi. La spesa lievita così a 126,5 euro. Secondo una ricerca di McKinsey sulla tariffe media di 481 euro ben 90 se ne vanno in tasse, 38 euro più della Francia e 71 più della Spagna. RIPRODUZIONE RISERVATA **** Visto da vicino La composizione del premio Rc auto medio

Golinucci Paolo

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(27 giugno 2011) – Corriere Economia

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