La maratona del 740 non puo’ considerarsi conclusa con il pagamento. Prima di archiviare il tutto meglio fare un piccolo check up: verificare di avere messo la vostra firma ovunque e’ richiesta (modulo base e aggiuntivi); dipendenti e pensionati in credito d’ imposta devono riportarlo nel rigo N24 o V8 in modo da ottenere il rimborso gia’ nel ‘ 97 presentando il 730; fate sempre una fotocopia del 740 consegnato, da tenere assieme alla copia per il contribuente. Meglio conservare anche le istruzioni: vi potrebbe servire in caso di contestazioni; preparate un promemoria delle imposte dovute e pagate. Vi servira’ per l’ acconto di novembre; al 740 vanno allegati solo i documenti relativi alle spese sanitarie e per i portatori di handicap. Chi vuole, comunque, puo’ presentare anche altre pezze giustificative; gli altri documenti vanno conservati assieme alla copia del 740 e tenuti almeno fino ai primi mesi del 2002. ————————- PUBBLICATO —————————— IN “SOLDI E FELICITA’ ” L’ IMBARAZZO NEL PARLARE DEL PROPRIO 740 TITOLO: E il vip rimase senza parole – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – Isoldi non fanno la felicita’ , dice il proverbio. Ma sicuramente averne molti crea imbarazzo. Almeno a giudicare da quanto riporta Pier Maria Romani nel suo “Soldi e felicita’ ” (edizioni Comix, 16.000 lire), dove in 222 pagine un’ ottantina di vip sono inchiodati dalla richiesta di rivelare il proprio reddito. Il libro finisce per risolversi in un campionario di risposte tra l’ evasivo e il ridicolo di personaggi famosi. Impotenti dinnanzi alla fatidica domanda di Romani: “Scusi, alla prima riga del quadro N del suo 740 che cifra ha messo?”. “A quel punto . fa notare l’ autore . gli stessi vip che straparlano di qualsiasi argomento in tv, vengono colpiti da afasia”. O oppongono un netto rifiuto. Giampaolo Grandi, ad esempio, editore di Cuore, il giornale su cui Romani propone questo tipo di interviste, non ha voluto rispondere. Ma di rifiuti eccellenti ce ne sono stati altri. Come quelli di Walter Veltroni o di Eugenio Scalfari o ancora della Cuccarini e di Abatantuono. Continua Romani: “Da uomo di sinistra ho capito che la vera rivoluzione si fa dal fiscalista. Cantanti e presentatori, mi hanno confessato di essere in bali’ a dei loro commercialisti. Non hanno idea dell’ imponibile; confondono il netto con il lordo, e cosi’ via”. Ed eccole, allora, alcune risposte sul 740. Claudia Koll si sente “scoperta” in materia: “Non so quanto ho dichiarato… Ho un rapporto strano con i commercialisti perche’ non rispetto mai i pagamenti, le cose…”. Aldo Busi, generoso: “Nei miei anni rosa ho avuto un reddito di circa 300 milioni, ma alla fine ne restano soltanto 75. A me rimane solo il 25%. Il resto va in tasse”. (Strano, il massimo di imposizione fiscale e’ il 51%). Peppino di Capri: “Il mio 740?… Boh, bisognerebbe chiedere al mio fiscalista… intorno… ai 250… ma lordi”. Marina Ripa di Meana, evanescente: “Il mio reddito? Non ne ho idea”. Gianni Boncompagni, lusingato: “Il mio reddito non lo dico, ma e’ alto. Il mio socio, lo Stato, si becca il 54% ed e’ molto contento di me”. Sandra Milo: “Sinceramente non lo so”. Disarmante suor Paola, di Quelli che il calcio: “Reddito? Non abbiamo soldi. Quando abbiamo bisogno di qualcosa andiamo dalla superiora”. Il cantante Pupo, “interdetto”: “…Non ho pagato niente io di tasse… anche perche’ da quando ho fatto tutti i miei investimenti fallimentari…”. Si consola Paolo Villaggio: “Il reddito non lo so… comunque poco rispetto a Craxi”. C’ e’ pero’ anche chi e’ sincero. Come Vittorio Feltri, che alla domanda . quanto ha guadagnato? . risponde secco: “Cinquecento milioni”.
Bertolini Sergio, Fracaro Massimo, Golinucci Paolo
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(28 maggio 1996) – Corriere della Sera