Le performance sono sempre risicate, ma le vecchie polizze vita sono riuscite anche nel 2004 a tenere il passo con i titoli di Stato e ad offrire un ottimo paracadute contro il caro vita. Nel 2004 il rendimento medio lordo delle gestioni separate, cui sono agganciate le formule rivalutabili, si è attestato al 4,43%, con un netto riconosciuto al cliente del 3,7% (in media l’ 80% della performance). Nello stesso periodo i titoli di Stato hanno offerto un rendimento medio lordo del 3,7%, mentre l’ inflazione si è fermata al 2%. Certo, questi prodotti gestiti con estrema prudenza non hanno potuto approfittare dell’ ulteriore rialzo della Borsa. Ma la loro finalità è quella di offrire un rendimento, magari minimo, ma certo e garantito. E dopo anni in cui questa formula sembrava sorpassata, ha ricominciato a riscuotere l’ attenzione degli investitori interessati a un unico valore: la sicurezza. Secondo i dati forniti dall’ Ania (l’ associazione che raggruppa le imprese assicuratrici) nel 2004 le famiglie hanno versato premi per 65,6 miliardi. Il miglior risultato 2004 è stato ottenuto dal fondo Helvirend di Helvetia vita con un rendimento del 5,4% lordo (il 4,65% netto), seguito da Privarip-cap di Eurovita-Italcasse (5,28% lordo e 4,22% netto). Tra i fondi dalle dimensioni maggiori, più di un miliardo di euro di patrimonio, spicca il 5,08% lordo (vale a dire il 4,06% netto) di Euro Forte di Ina e di Vita Vis di Zurich investment life. Se si allunga lo sguardo a un orizzonte più lontano, le performance si fanno decisamente più interessanti. Negli ultimi 5 anni le polizze vita hanno reso in media il 5,20%, oltre il doppio della crescita dei prezzi, battendo anche i titoli di stato (4,5%). A 10 anni la performance sale al 7,61% e a 15 si sfiorano addirittura le due cifre: +9,67%. Dati che mostrano, in modo inequivocabile, la forte discesa dei tassi d’ interesse registrata con l’ arrivo dell’ euro. Nella tabella qui a fianco sono fotografati i rendimenti 2004 e quelli di lungo periodo di una cinquantina di fondi. La particolarità della classifica sta nella suddivisione dei vari prodotti in tre diverse taglie, cioè in base alla grandezza del patrimonio gestito da ciascun fondo: extra large, medium e small. In genere, infatti, è più facile ottenere risultati positivi quando le masse amministrate sono minori e più facilmente movimentabili. EXTRA LARGE – È la taglia che portano i fondi con un patrimonio superiore al miliardo di euro. Se in termini di dimensione svettano Generali e Alleanza (con patrimoni gestiti che superano i 14 miliardi di euro), la migliore performance, come abbiamo visto, appartiene a Ina e Zurich con un 5,08% lordo. Passando alle performance storiche da segnalare a 5 anni il rendimento medio del 6% garantito da Rialto della Venezia e il 5,8% di Vitariv di Ras. A 10 anni la palma del migliore va a Vita Vis di Zurich mentre gran parte dei fondi hanno offerto oltre il 7%. Anche la maratona dei 15 anni è vinta da Vita vis (rendimento medio del 10,69%), si confermano Ras, La Venezia e spunta il Lloyd Adriatico con Epu (9,41%). MEDIUM – Raggruppa i fondi tra i 400 milioni e il miliardo di euro. Oltra la metà di questi prodotti nel 2004 ha reso più della media di mercato. Nel lungo periodo spiccano il 10,44% medio lordo negli ultimi 15 anni di Minervir di Zurich e il 10,29% di Vitafin di Gan. SMALL – I risultati dei fondi con patrimonio fino a 400.000 euro in genere sono tra i più elevati del mercato. Appartengono a questa categoria le due migliori performance del 2004. Da segnalare l’ eccellente 12,22% ottenuto negli ultimi 15 anni da Open di Gan. (9,95% nel decennio). COSTI – Le performance annuali rappresentano un parametro importante per valutare la compagnia: anche perché (lo dimostrano le classifiche), le posizioni in graduatoria non si discostano molto da un anno all’ altro. Va però tenuto conto anche dell’ incidenza dei costi che pesano sul rendimento. Su questo spinoso capitolo (le vecchie polizze prevedono anche caricamenti del 15-20% del premio versato) arriverà finalmente un po’ di trasparenza: le compagnie e gli intermediari, infatti, ora devono fornire al potenziale assicurato, assieme alla «scheda sintetica», contenente tutte le caratteristiche del prodotto, anche il «costo percentuale medio annuo». Un dato che indica di quanto si riduce ogni anno, per effetto dei costi, il potenziale tasso di rendimento della polizza rispetto ad un’ operazione che non fosse gravata di costi. Una comparazione utilissima per capire quanto le commissioni affossano i rendimenti. ROTTAMAZIONE – Arriva la possibilità di rottamare la vecchia polizza. La offre la società austriaca Pvn, del gruppo Avd (Allgemeneir Versicherungsdienst Gesellschaft) che ha importato in Italia un servizio già sviluppato all’ estero. In pratica la compagnia compera dal sottoscrittore le polizze di tipo misto non ancora giunte a scadenza e continua in proprio i versamenti. La convenienza per il risparmiatore sta nel fatto che in questo tipo di contratto sono previsti forti disincentivi per chi esce prima del tempo. Il rischio è quello di incassare molto meno di quanto versato, mentre vendendo la polizza anzitempo, perché non si ha più la possibilità di continuare i pagamenti o si vogliono dirottare i propri risparmi verso altre forme d’ investimento, si può ottenere qualcosa di più. Attenzione: prima di vendere la polizza è meglio farsi aiutare da un esperto per calcolare l’ esatta convenienza dell’ operazione. Paolo Golinucci
Golinucci Paolo
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(27 giugno 2005) – Corriere Economia