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Crimine informatico

La rete è componente inscindibile dal vivere quotidiano

Internet è oramai entrato così prepotentemente nella quotidianità che sembra oramai impossibile fare piccole azioni senza l’utilizzo di computer, smartphone e tablet: la vita, pertanto, ha una sua componente inscindibile nel mondo online. D’altro canto, anche le aziende stanno investendo tantissimo nella digitalizzazione, in modo da sfruttare appieno le potenzialità del mercato globale, ma anche al fine di venire incontro più facilmente alle esigenze del mercato, lasciandosi trovare dalla clientela. Anche nel mondo online, come in quello reale, tuttavia, si consumano azioni poco nobili: il crimine informatico è l’abuso della tecnologia a fini di arricchimento personale o di danneggiamento di proprietà altrui.

Norme per proteggersi dal crimine informatico

Furto di identità o di dati aziendali, frode, intercettazioni e concorrenza sleale: sembra che i costi dei crimini informatici si aggirino intorno alla cifra abnorme di ben 113 miliardi di dollari! Un fenomeno che non è assolutamente da sottovalutare, viste le importanti conseguenze. Ad oggi, gli strumenti per proteggersi sono molto modesti, sia per le aziende che per i privati: oltre all’installazione di un buon antivirus su tutti i device, valgono le normali regole di prudenza nel fornire dati personali, password e dati bancari, nell’aprire allegati sospetti, magari di mail indesiderate o il cui mittente ci risulta sconosciuto.

Cosa si intende per “crimine informatico”?

Date le potenzialità della tecnologia, le azioni illecite vengono solitamente raggruppate in cinque tipologie di crimine informatico. La frode, che comprende anche tutti gli atti tesi alla falsificazione di documenti digitali, l’accesso illecito a contenuti riservati come hardware e software, il cyberbullismo, i reati connessi al terrorismo internazionale e lo spam. Quest’ultimo, in modo particolare, spesso sottovalutato, consiste nell’invio ripetuto di mail a fini commerciali, utilizzando dei bot programmati: è bene sapere che tale prassi costituisce un illecito da segnalare alla polizia postale, come tutti gli altri casi di crimine informatico.

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