polizze vita

RISTRUTTURAZIONE EDILIZIA : I RISCHI DEL PROPRIETARIO – NOTIZIA DEL 27/04/2013 RESTO DEL CARLINO ED. RAVENNA

Assicuratevi bene se iniziate lavori di ristrutturazione in casa , perchè il proprietario rischia economicamente e penalmente se c’è un infortunio sul lavoro  (alcuni consigli : polizze del Committente Lavori (proprietario) =  DIFESA LEGALE  e RESPONSABILITA’ CIVILE DEL COMMITTENTE e controllare che i fornitori siano artigiani o imprese in regola ): ecco la notizia del Resto del Carlino Ravenna del 27/04/2013 . MORI’ SUL LAVORO, NESSUN RISARCIMENTO :cadde dall’impalcatura, ma non era in regola. Gli eredi aspettano giustizia

ERA ANDATO in pensione da poco e lavorava in nero assieme ad altri due, nel cantiere di una casa in ristrutturazione di viale Santi Baldini 9. Verso le 8.30 del 19 aprile — era il 2004 — l’uomo, Franco Ghinassi, di 62 anni, di Savarna, cadde dall’impalcatura e riportò gravi lesioni alla testa per le quali morì poco dopo. Da allora sono passati nove anni e gli eredi di Franco Ghinassi attendono ancora un risarcimento. Il giudice civile ha infatti respinto la richiesta avanzata dai familiari, assistiti dagli avvocati Antonio Luciani e Carlo Benini.
Parte convenuta nella causa civile è il proprietario dell’immobile, un ingegnere di 63 anni che a suo tempo patteggiò otto mesi di reclusione per omicidio colposo. Ora i legali confidano nella Corte d’appello di Bologna. Il giudice civile, in una motivazione di pochissime pagine, ha affermato che l’istruttoria non ha permesso di fornire la prova del fatto, in particolare la dinamica, posto che la sentenza di patteggiamento può essere valutata solo come indizio e ha aggiunto che anche la testimonianza postuma di uno dei ‘colleghi’ del pensionato non ha fornito elementi di giudizio.
EPPURE a seguito del sopralluogo svolto la mattina della sciagura, la Medicina del Lavoro dell’Ausl ben documentò l’assenza delle misure di sicurezza su entrambe le impalcature, rendendo quindi superfluo stabilire da quale delle due fosse precipitato Ghinassi. Proprio sulla base degli accertamenti tecnici degli ispettori della Medicina del Lavoro che individuarono appunto le gravi carenze sotto il profilo della sicurezza, il proprietario dell’immobile, ‘committente’ dei lavori, ritenne opportuno patteggiare la pena.
NEL CORSO della causa promossa dai familiari della vittima vennero sentiti dal giudice due pensionati che, stando alla testimonianza di un finanziere che quella mattina per primo accorse sul luogo della sciagura, erano anche loro al lavoro nel cantiere. Entrambi però al giudice civile hanno negato di aver mai lavorato in quell’edificio, di aver avuto rapporti con il proprietario e di conoscersi fra di loro e con Franco Ghinassi. Fatto sta però che entrambi erano in tuta da lavoro ed erano stati visti dal finanziere. Così entrambi sono finiti sotto processo per falsa testimonianza. Uno di loro, alla chiusura dell’indagine, ha ritrattato (estinguendo così il reato) affermando che in effetti lui e l’altro lavoravano, assieme a Ghinassi, in quel cantiere, ingaggiati dal proprietario. Il compagno di lavoro (Bruno Patuelli) non ha mai ritrattato e l’altra mattina è stato condannato con rito abbreviato a un anno e due mesi (pena sospesa) di reclusione. Dovrà anche risarcire i danni agli eredi di Ghinassi costituiti parte civile con gli avvocati Benini e Luciani: il gip ha fissato una provvisionale di 10mila euro.
Carlo Raggi  – 27 aprile 2013 – IL RESTO DEL CARLINO – Ed. Ravenna

 

Rispondi